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Si è, quindi, conclusa – non certo senza lasciare divisivi punti di domanda – la vicenda che ha visto coinvolti il difensore dell’Inter e della Nazionale Francesco Acerbi e quello del Napoli, Juan Jesus. Il primo in veste di accusato per avere indirizzato un insulto razzista al secondo, che – stando almeno alle sue lamentele – ne sarebbe, quindi, stato il destinatario. L’interista rischiava almeno dieci giornate di squalifica per le presunte offese a sfondo razziale, ma – forse sorprendendo un po’ tutti – il giudice sportivo lo ha assolto per mancanza di prove. Prove che, in effetti, in questo caso sono mancate, non disponendo – né l’accusa, né la difesa – di alcuna testimonianza diretta e nemmeno di riscontri audiovisivi. Soltanto le affermazioni dei due giocatori: in sostanza, “la tua parola contro la mia”…
La frase “vai via nero, sei solo un negro”, se oggettivamente accertata, avrebbe, senza dubbio, meritato le sanzioni più severe: tuttavia, nell’incertezza, si è, evidentemente, preferito evitare di creare un pericoloso precedente. Diventerebbe, infatti, fin troppo facile, provocare la squalifica di un avversario, accusandolo di razzismo in campo.
E’ vero che talvolta lo sport, al di là di certa retorica decoubertiana, porta gli atleti ad esprimere il peggio di se stessi, soprattutto nei momenti di più accentuato agonismo, ma è altrettanto vero che, quando si tratta di razzismo, non è, comunque, ammissibile alcun tipo di tolleranza. Un conto è mandare a qualcuno a farsi (eufemisticamente) benedire ed un altro è ricordargli brutalmente di essere un negro, un ebreo o uno zingaro …tanto per citare le “definizioni” negative più in voga negli stadi italiani… Ogni singolo episodio non va, dunque, mai sottovalutato e, pertanto, se si fossero raccolti elementi certo a suo carico, Acerbi avrebbe dovuto andare incontro ad una pesante squalifica. Tuttavia, ogni giudice che si rispetti per condannare ha bisogno di argomentazioni sicure sulle quali fondare la sua sentenza: situazione che nella fattispecie non si è verificata e che, quindi, lascia libero ciascuno di noi di credere un po’ alla versione che vuole… Di conseguenza, la verità la sanno solo i due calciatori, rimasti entrambi assolutamente fermi sulle rispettive posizioni. Noi, per parte nostra, vogliamo sperare che si sia trattato, più che altro, di uno spiacevole fraintendimento, dovuto magari al frastuono di San Siro che avrebbe disturbato l’udito di Juan Jesus, impedendogli così di ascoltare, in modo chiaro, le parole di un uomo solitamente corretto e misurato come Francesco Acerbi. Ma la nostra è soltanto un’ingenua illusione?
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28 Marzo 2024
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Scritto da: Giornale Radio
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