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I figli della scultrice, Vera Omodeo, donando al Comune di Milano la statua intitolata “Dal latte materno veniamo”, intendevano ricordare il lungo ed appassionato percorso artistico tracciato dalla loro madre – recentemente scomparsa – proprio nel capoluogo lombardo. Tuttavia, il gesto di generosità sembra non essere stato pienamente apprezzato dall’amministrazione meneghina: almeno a giudicare dalla presa di posizione assunta dalla Commissione comunale che ha il compito di valutare la collocazione di opere d’arte negli spazi pubblici, la quale ha, sorprendentemente, espresso parere negativo in merito alla posa della statua in una piazza del centro città, argomentando che l’immagine di una donna che allatta il suo bambino non rappresenterebbe “valori condivisibili” da parte di tutti i cittadini. L’opera – sempre secondo la Commissione – affronterebbe, infatti, “il tema della maternità con sfumature squisitamente religiose”. E si tratta di un parere che ha creato un certo imbarazzo anche al sindaco, Beppe Sala, il quale ha annunciato che invierà alla Commissione stessa una richiesta di riesame del caso in questione.
Se escludiamo quei – pensiamo – pochissimi Milanesi che sono stati portati al mondo dalla cicogna o che sono stati trovati sotto un cavolo, ci viene da dubitare del fatto che la maternità non sia un valore universalmente riconosciuto: se non altro perché quella di essere venuti al mondo grazie ad un ventre di donna è un’esperienza che accomuna tutta l’umanità… proprio come quella di respirare o di morire…
Francamente, non riusciamo a comprendere cosa mai ci possa esserci di divisivo nel rappresentare una donna che allatta il suo bambino: a meno che, a dare fastidio, non sia il messaggio che ci ricorda come, in fondo, fino a prova contraria, a darci la vita sarà sempre e soltanto un corpo femminile…Qualcuno ci vede un non so che di politicamente scorretto? Se ne faccia una ragione. Siete d’accordo anche voi?
Credits Foto: Open.online
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09 Aprile 2024
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Scritto da: Giornale Radio
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