Macron non esclude l’invio di truppe in Ucraina

L’uso di armi chimiche come “metodo di guerra” proviene dal Dipartimento di Stato Usa, che descrive l’impiego della cloropicrina in violazione di una convenzione internazionale firmata anche dalla Russia. Si tratta di una sostanza ampiamente utilizzata durante la prima guerra mondiale: provoca irritazione ai polmoni, agli occhi e alla pelle e può causare vomito e nausea. Secondo un rapporto dell’agenzia Reuters, almeno 500 soldati sono stati curati per l’esposizione a gas tossici e che uno è morto dopo essere stato soffocato dai gas lacrimogeni. Il Cremlino ha respinto le accuse come “assolutamente infondate e non supportate da nulla” . 

L’avanzata russa nel Donbass

Il ministero della Difesa russo rivendica la conquista del villaggio di Berdichy, nel Donetsk, su una strada strategica per il rifornimento delle truppe ucraine. L’area è quella di Avdiivka, dove i difensori ucraini sono costretti a schierare le riserve. Il principale obiettivo in questa direttrice resta Chasiv Yar, ormai carbonizzata dopo mesi di bombardamenti.

Le armi a Kiev 

Per contenere l’avanzata delle truppe russe, gli occidentali tentano di aumentare e accelerare la fornitura di armi a Kiev. Secondo Pla Francia questo approccio potrebbe non essere più sufficiente. Emmanuel Macron, in un’intervista all’Economist, rilancia la proposta già bocciata dai leader europei e dagli Stati Uniti: “Se i russi dovessero sfondare in prima linea, se ci fosse una richiesta ucraina – cosa che oggi non avviene – dovremmo legittimamente porci la domanda di un eventuale invio di truppe al fianco degli ucraini”.