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today28 Maggio 2024 10438 3
A cura di Ferruccio Bovio
Oggi pomeriggio, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio ed il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano – entrambi ex magistrati – faranno visita, al Quirinale per illustrare al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, i contenuti della riforma costituzionale della magistratura.
Ed a questo proposito, già ieri mattina, nel corso di una trasmissione televisiva, proprio Mantovano aveva già avuto modo di illustrare i termini della riforma della giustizia elaborata da Carlo Nordio. Una riforma che, tra i suoi elementi più qualificanti, vede la separazione delle carriere e la riforma del Consiglio Superiore della Magistratura: rispondendo ad una domanda, Mantovano ha affermato che, in realtà, la separazione delle carriere è un dato ormai acquisito da anni. Perlomeno dal momento in cui prese corpo la Riforma Cartabia, che ha reso “veramente molto, molto complicato il passaggio da pm al giudice, che può avvenire una sola volta e non consente di tornare indietro”. Il vero problema è, invece, quello che, a fronte di una separazione che è già nei fatti, permane un unico CSM: per cui – ha spiegato ancora Mantovano – “i pm decidono delle carriere dei giudici e viceversa”.
Pertanto, attraverso la distinzione tra il CSM che si occupa dei pubblici ministeri e quello che si occupa dei giudici, la riforma punta a ridimensionare il ruolo delle correnti all’interno della magistratura: per questo motivo, “il ddl che arriverà in Consiglio dei Ministri non riguarderà solo la chiusura formale di una separazione che è già nei fatti, ma ne trarrà pure le conseguenze, permettendo a due CSM di occuparsi di due distinte carriere e provando a ridimensionare il ruolo delle correnti, gli unici veri partiti rimasti sul campo, protagoniste spesso delle carriere dei magistrati”. Inoltre, ha aggiunto il sottosegretario alla Presidenza, la riforma mira a togliere al CSM stesso la sezione disciplinare, andando invece ad individuare una corte di giustizia per i magistrati, svincolata dall’appartenenza correntizia. E poi (mira anche) all’inserimento in Costituzione del ruolo essenziale dell’avvocatura, permettendo quella parità delle parti processuali che, nel codice di procedura penale, c’è da 35 anni”.
Credits Foto: Agenzia Fotogramma
Scritto da: Giornale Radio
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