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Oggi, lunedì 3 giugno, gli Italiani possono tirare un sospiro di sollievo e festeggiare serenamente quello che, da alcuni anni, viene considerato il “giorno della liberazione fiscale”. In altre parole, è proprio da questa mattina che il cittadino italiano medio può cominciare a lavorare non più soltanto per pagare le tasse, ma anche – e finalmente – per soddisfare le proprie esigenze ed i propri piaceri. Quest’anno, il gettito complessivo di tutti i tributi che gravano sui contribuenti nazionali, dovrebbe ammontare a quasi 910 miliardi di euro: tutte risorse che, come ben sappiamo, risultano indispensabili per consentire il normale funzionamento di tutte le Amministrazioni pubbliche. Dalle scuole agli ospedali, dalle forze dell’ordine ai trasporti ed altro ancora, al fine di migliorare la qualità della vita di ognuno di noi. Tuttavia, il fatto che questo “giorno di liberazione fiscale” arrivi in una fase così avanzata del calendario, ci autorizza anche a nutrire, legittimamente, qualche sospetto in merito al dato che, in Italia, il carico fiscale stia raggiungendo livelli un po’ troppo elevati. Per l’anno in corso sono stati, infatti, necessari ben 154 giorni di lavoro (sabati e domeniche inclusi) per adempiere a tutti gli usuali versamenti fiscali (come Irpef, Imu, Iva, Irap, Ires, addizionali varie e contributi previdenziali/assicurativi, etc.).
Se poi andiamo ad esaminare le pressioni fiscali che caratterizzano gli altri Stati europei, scopriremo – scorrendo i numeri pubblicati dalla CGIA di Mestre – che quella che ci riguarda direttamente (con la percentuale del 42,5%) è la quinta più elevata di tutto il Vecchio Continente. Peggio di noi stanno solo i contribuenti di Francia, Belgio, Danimarca ed Austria con medie che oscillano tra il 45,8% ed il 42,9%. La Germania e la Spagna vantano, invece, rispettivamente le ben più favorevoli pressioni tributarie del 40,6 e del 37,8%.
Pertanto, voi, cari ascoltatori, come avete iniziato la vostra giornata? Vi sentite tutti più leggeri (ma forse anche un tantino alleggeriti…) in questo primo lunedì di giugno “Tax freedom day”?
Risultati del sondaggio sui nostri social:
Alla domanda, il 33% di voi ha risposto SI, mentre il 67% ha risposto NO. Grazie per aver partecipato al sondaggio di Giornale Radio, continua a votare con noi! Giornale Radio conta su di te.
03 Giugno 2024
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Scritto da: Giornale Radio
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