Il presidente americano Joe Biden, nel discorso che ha pronunciato in Normandia per commemorare il D Day, ha attaccato Vladimir Putin, paragonandolo ad Adolf Hitler. In particolare, Biden ha anche affermato che i veterani americani della Seconda Guerra Mondiale avrebbero voluto che gli Stati Uniti fermassero le mire espansioniste del leader del Cremlino. Grazie al coraggio dei soldati sbarcati in Normandia – ha poi aggiunto il presidente USA – “la guerra è cambiata. Si sono opposti all’aggressione di Hitler. C’è qualcuno che dubita che loro avrebbero voluto che l’America si opponesse a Putin oggi in Europa”?
In precedenza, il capo della Casa Bianca, parlando direttamente con il leader ucraino, Volodymyr Zelensky, si era scusato con lui per il lungo ritardo col quale il Congresso degli Stati Uniti aveva approvato il nuovo pacchetto di aiuti militari del valore di 61 milioni di dollari. Ritardo – ha ribadito Biden – dovuto ad “alcuni membri molto conservatori” del Congresso stesso.
Nelle stesse ore, Vladimir Putin, intervenendo alla sessione plenaria del Forum economico internazionale di San Pietroburgo, rispondeva indirettamente ai capi di governo occidentali riuniti in Normandia, sottolineando come il mondo occidentale voglia “mantenere un ruolo egemone, che gli sta sfuggendo”.
In serata, anche il presidente francese, Emmanuel Macron, ha voluto dire la sua, denunciando “lo spirito disfattista” del “campo pacifista” e confermando che Parigi “è per la pace, ma non per la capitolazione dell’aggredito”. Macron si è detto, quindi, a favore di una pace che sia “conforme al diritto internazionale e che riconosca il diritto legittimo di un popolo a resistere quando viene aggredito. Questa – ha poi concluso – “è la sola pace che valga”.
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