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Il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha reso disponibile sul proprio sito l’Elenco aggiornato degli alberi monumentali d’Italia. Nel 2024, vengono inseriti 404 nuovi esemplari, mentre 37 alberi sono stati esclusi dall’elenco per morte naturale, abbattimento o elevato deperimento strutturale e fisiologico. Con queste modifiche, il numero totale di alberi o sistemi omogenei di alberi protetti e valorizzati sale a 4.655 unità.
Si tratta di alberi secolari che si distinguono per il loro valore biologico ed ecologico, storico e culturale, oltre che per la loro rarità e il ruolo che svolgono come habitat per alcuni animali. Le specie arboree monumentali più numerose sono la roverella (614 esemplari) e il faggio (243 esemplari). Le regioni con il maggiore numero di alberi monumentali sono il Friuli – Venezia Giulia (511 esemplari), la Lombardia (431) e la Sardegna (426 esemplari); i Comuni d’Italia dove è stato censito il maggior numero di patriarchi verdi sono Napoli (53 alberi), Caserta (51 alberi), Trieste e Priverno (48 alberi).
Tra i vari alberi monumentali italiani si segnala il ficus radicato nell’Orto botanico di Palermo con una chioma dal diametro di circa 50 metri (vedi foto) che è stato eletto albero italiano dell’anno 2022 ed è l’albero più grande d’Europa. È un Albero monumentale d’Italia di circa 200 anni di età, avente numerosissime radici aeree e tabulari, lunghi rami, folta chioma e da solo forma un boschetto che ospita vari uccelli, rettili e insetti. E poi un altro maestoso patriarca, eletto albero italiano dell’anno 2021, con i suoi circa 4.000 anni di età è il castagno dei cento cavalli radicato nel comune di Sant’Alfio, in provincia di Catania. E’ uno degli alberi più vecchi d’Europa e con la circonferenza di 11 metri del suo tronco principale è uno degli alberi più grandi del mondo. Per immaginare la sua dimensione basta ricordare la leggenda che dà il nome a questo albero che narra della regina Giovanna d’Aragona che, sorpresa da un temporale durante una battuta di caccia, si rifugiò con il suo seguito di cento cavalieri e dame sotto le fronde di questo maestoso castagno.
Tra i nuovi aggiunti all’Elenco ufficiale troviamo per il suo valore ecologico, la sua età di circa 900 anni e la sua rarità botanica, il castagno nel comune di Grosio (So); il balga, situato presso l’Orto Botanico della Reggia Borbonica di Portici (Na), è una pianta originaria dell’Australia, con un’età superiore ai 200 anni, nota per la sua crescita estremamente lenta. C’è anche l’olivastro di Castelsardo (Ss), che può ospitare fino a 200 persone sotto la sua chioma, e il leccio di Bagno a Ripoli (Fi), si distingue per la sua chioma ampia e il portamento elegante. L’Elenco ufficiale degli alberi monumentali d’Italia è frutto di un’intensa attività di catalogazione realizzata, in modo coordinato e sinergico, dalla Direzione generale delle foreste del Masaf, dai Corpi e Servizi forestali regionali e delle Province autonome e dai Comuni.
Scritto da: Giornale Radio
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