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L'opinione

Religione “fai da te”

today12 Novembre 2024

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A cura di Ferruccio Bovio

Da un’indagine che la Conferenza Episcopale Italiana ha commissionato al CENSIS, emerge che solo un italiano su dieci si dichiara, a tutti gli effetti, praticante cattolico e che non più di 4 nostri connazionali su dieci guardano ai sacerdoti come a persone alle quali rivolgersi per ottenere suggerimenti o sostegni morali. È vero che il 70% del campione intervistato ha, comunque, affermato di sentire ancora le proprie radici culturali affondare nell’ambito del messaggio cattolico, ma è altrettanto vero (e, per la Chiesa, preoccupante) che, presso le nuove generazioni (soprattutto nella fascia anagrafica che va dai 18 ai 34 anni) scende al 58,3% la percentuale di coloro che – sia pure con sfumature diverse – in un modo o nell’altro si considerano ancora cattolici.

La Chiesa sembra, dunque, perdere il contatto con i giovani, probabilmente perché posta in serie difficoltà da quel fenomeno – difficilmente contrastabile – di secolarizzazione marcata che sta investendo, in generale, le nostre società occidentali. Tuttavia, noi siamo portati a pensare che le ragioni di questo allontanarsi dall’accettazione convinta di una disciplina religiosa ben definita, vadano anche ricercate nell’affermarsi, sempre più diffuso, di approcci individuali ai misteri della fede. Fede che, per molti, è diventata ormai una sorta di fatto privato tra il singolo e l’Entità superiore in cui egli crede.

Un fatto che, in altre parole, può tranquillamente fare a meno di intermediari. E non a caso, sei Italiani su dieci rivelano di pregare o di rivolgersi anche ad altre presunte realtà sacre, che non siano necessariamente Gesù Cristo, la Madonna o i santi. Si tratta, pertanto, di preghiere che poco hanno a che vedere con la liturgia tradizionale, ma che scaturiscono, invece, spontaneamente da particolari situazioni esistenziali: il CENSIS ci rivela, infatti, che il 39,4% degli interpellati prega quando vive un’emozione, il 33,5% quando ha paura e vuole chiedere aiuto. Infine, solo il 58% di noi crede che vi sia un’altra vita dopo la morte.

E voi, amici ascoltatori, vi riconoscete in quella fascia di credenti che tendono ad optare per una religione “fai da te”?

Credits Foto: Agenzia Fotogramma

Se avete considerazioni da fare su questi temi, potete scriverci al nostro indirizzo mail fb@nextcomitaly.com oppure su Facebook o Instagram

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Written by: Giornale Radio

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