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Il Corsivo
today10 Gennaio 2025
A cura di Daniele Biacchessi
Dal 2027, andare in pensione si trasformerà in una vera e propria corsa ad ostacoli. Infatti serviranno 67 anni e tre mesi di età per la pensione di vecchiaia e 43 anni e un mese di contributi per la pensione anticipata (attualmente 41 anni), indipendentemente dall’età. Secondo una denuncia della Cgil, l’Inps ha cambiato gli applicativi, inserendo i nuovi requisiti pensionistici “senza alcuna comunicazione ufficiale da parte dei ministeri competenti e in totale assenza di trasparenza istituzionale“. Ma non è finita, perché dal 2029 il requisito contributivo aumenterà ulteriormente a 43 anni e 3 mesi.
La classe penalizzata sarebbe quella dei nati nel ’60, baby boomers, rimasti fuori dalla Quota 100 dato che per utilizzare la misura di anticipo della pensione ci volevano 62 anni compiuti entro il 2021 oltre a 38 anni di contributi versati e ora bloccati di nuovo dall’aumento dei requisiti. Non bisogna essere un esperto di welfare per comprendere la portata di questa normativa che aggrava il già complesso quadro previdenziale del nostro paese. Restano lontane le promesse elettorali di una riforma equilibrata del sistema previdenziale, il superamento della legge Monti-Fornero, il pensionamento con 41 anni di contributi per tutti. I sogni delle campagne elettorali si scontrano con la dura realtà e fanno i conti con le striminzite risorse messe in campo dalla manovra economica dell’esecutivo. All’orizzonte ci saranno nuove restrizioni e ulteriori sacrifici a carico delle lavoratrici e dei lavoratori.
Credits Foto: Agenzia Fotogramma
10 Gennaio 2025
Scritto da: Redazione
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