L'opinione

La circolare invisa ai professori

today1 Maggio 2025

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A cura di Ferruccio Bovio

E’ piuttosto accesa la discussione che si sta svolgendo, in queste ore, in merito alla recentissima circolare del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che oltre a raccomandare agli insegnanti di alleggerire i carichi dei compiti a casa nei periodi festivi, interviene anche sulla programmazione delle verifiche in classe, chiedendo ai docenti di coordinarle con maggiore attenzione tra di loro, per evitare che gli impegni dei ragazzi diventino troppo gravosi. Quello di Valditara è un provvedimento che immaginiamo sia destinato a raccogliere un consenso pressoché unanime tra studenti e famiglie, ma che non pare risultare affatto gradito all’universo dei professori. Almeno a giudicare dalle reazioni compatte che si sono registrate a livello di organizzazioni sindacali della Scuola. Infatti, al ministro che scrive come sia “importante che la programmazione delle verifiche – così come l’assegnazione di compiti e attività di studio da svolgere a casa – siano accuratamente pianificate da ciascun insegnante, avendo cura di valutare quanto eventualmente già definito dagli altri docenti”, i sindacati di categoria rispondono definendo la circolare in questione come “un atto ingerente”, nonché un attacco all’autonomia professionale degli insegnanti che deve, invece, essere rispettata, garantita e tutelata.

Ogni docente – sempre secondo i sindacati scolastici – conosce, infatti, profondamente la propria classe e sa calibrare verifiche e compiti in funzione delle reali esigenze educative e formative degli studenti. Pertanto, “tentare di imbrigliare questa libertà con prescrizioni rigide”, significa non solo mancare di fiducia nella professionalità dei docenti, ma anche “ridurre la loro capacità di adattarsi in modo flessibile all’andamento quotidiano delle attività didattiche”. Francamente, a noi pare che una raccomandazione diretta a favorire una più attenta pianificazione delle verifiche e dei compiti a casa – da attuarsi attraverso un maggiore coordinamento tra i docenti – non costituisca assolutamente una minaccia alla autonomia scolastica e tanto meno alla libertà di insegnamento, ma si limiti, invece, a proporre positivamente alcuni suggerimenti di buon senso, volti a promuovere un lavoro più equilibrato ed organizzato dal parte del corpo insegnante. E voi, amici ascoltatori, cosa ne pensate? Non vi sembra che, almeno in questo caso, certe valutazioni espresse dai sindacati della Scuola finiscano per risultare piuttosto prevenute e corporative? Inviate, se lo volete, le vostre opinioni a Giornale Radio che, come sempre, le leggerà con la massima attenzione.

Credits Foto: Agenzia Fotogramma

1 Maggio 2025

Scritto da: Redazione


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