Giovanni Brusca è libero. La sorella di Falcone: amarezza, ma è la legge di Giovanni

A cura di Daniele Biacchessi

Giovanni Brusca è libero. La sorella di Falcone: amarezza, ma è la legge di Giovanni

È formalmente libero Giovanni Brusca, diventato collaboratore di giustizia, per molti anni al vertice della cupola di Cosa Nostra. Fu il mafioso prescelto da Totò Riina per attivare con il telecomando il dispositivo che fece esplodere l’esplosivo della strage di Capaci, quella che uccise Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta. Brusca fu anche il boss che sciolse nell’acido il piccolo Giuseppe Di Matteo. Brusca aveva già lasciato il carcere nel 2021 dopo aver espiato 25 anni di detenzione. Ora vive sempre sotto protezione lontano da San Giuseppe Jato e dalla Sicilia. Al mattino, va a fare la spesa. Poi, rientra nel suo piccolo appartamento e si dedica alle pulizie, prepara qualcosa per pranzo. A tavola, apparecchia sempre per una persona. Cosi dicono quelli che li gestiscono secondo il programma di protezione.

Le reazioni

‘Il paradosso è che questa libertà me l’ha donata il magistrato che ho ucciso, Giovanni Falcone”, ripete Brusca a don Marcello Cozzi, il sacerdote lucano ex vicepresidente di Libera, componente della commissione voluta da Papa Francesco per la scomunica alle mafie. Maria Falcone, la sorella del giudice ucciso a Capaci sente il dovere di affermare con forza che questa è la legge. “Una legge, quella sui collaboratori di giustizia, voluta da Giovanni, e ritenuta indispensabile per scardinare le organizzazioni mafiose dall’interno”. Poi, anche lei, “come cittadina e come sorella”, precisa, “non posso nascondere il dolore e la profonda amarezza che questo momento inevitabilmente riapre”.

Credits Foto: IPA Agency

6 Giugno 2025