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today28 Giugno 2025
(Adnkronos)
“L’Ue è molto cattiva. Ma presto imparerà a non essere cattiva, sanno cosa sta per succedere”. Donald Trump riaccende la guerra commerciale. Il presidente degli Stati Uniti alza la voce con il Canada, colpevole di prendere di mira le aziende tecnologiche a stelle e strisce, e torna a mettere nel mirino anche l’Unione Europea. “Il Canada sta copiando l’Europa, ma non funzionerà per l’Europa e non funzionerà per il Canada“, dice a una decina di giorni dalla scadenza del 9 luglio, che potrebbe segnare il ripristino delle tariffe anche per l’Ue dopo lo stop temporaneo.
“L’Unione Europea è stata creata con l’obiettivo di acquisire vantaggi rispetto agli Stati Uniti nel commercio. Ci hanno trattato in maniera pessima, ma abbiamo noi le carte in mano, abbiamo più carte di quante ne abbiamo loro. Ora sto trattando con Ursula (von der Leyen”, dice riferendosi ai contatti con la presidente della Commissione europea.
“Non volevano un accordo, appena ho detto che avrei imposto tariffe del 50% hanno iniziato a chiamare per incontri immediati. Hanno imposto molte tasse ingiuste, tassano le nostre compagnie come Apple e Google. I giudici lavorano per l’Ue e impongono multe spaventose, è gente cattiva: non voglio che questo abbia un effetto sulle aziende americane”, dice il presidente in una giornata in cui la miccia viene riaccesa – secondo lui – per ‘colpa’ dei vicini del nord. “Abbiamo noi le carte in mano, è difficile trattare con il Canada. Ma abbiamo un potere economico notevole, potremmo usarlo. Il Canada sta copiando l’Europa, ma non funzionerà”.
La posizione di Trump matura in risposta all’introduzione da parte di Ottawa di una tassa sui servizi digitali che colpisce le grandi aziende tecnologiche americane. “Ci è stato comunicato che il Canada, un Paese con cui è molto difficile commerciare, incluso il fatto che per anni ha applicato ai nostri agricoltori dazi fino al 400% sui prodotti caseari, ha annunciato che introdurrà una Digital Services Tax sulle nostre aziende tecnologiche americane, il che rappresenta un attacco diretto e sfacciato al nostro Paese”, ha scritto Trump su Truth Social.
Le Digital Services Taxes (DST) consentono al Canada, nello specifico, di ottenere pagamenti da grandi compagnie che operano online a prescindere dal volume di affari e dal successo delle aziende: da Meta a Apple, da Google a Microsoft fino a Amazon, tutti i colossi a stelle e strisce sono nel mirino delle DST.
“Stanno ovviamente copiando l’Unione Europea, che ha fatto la stessa cosa e con cui siamo attualmente in discussione. In base a questa tassa oltraggiosa, annunciamo la cessazione di tutte le discussioni sul commercio con il Canada, con effetto immediato”, ha proseguito il presidente.
“Faremo sapere al Canada quale sarà il dazio che dovranno pagare per fare affari con gli Stati Uniti d’America entro i prossimi sette giorni”, anticipa. Nelle stesse ore, il premier canadese Mark Carney prova a tenere aperto il canale di comunicazione: “Continueremo a portare avanti queste complesse trattative nel miglior interesse dei canadesi. E’ un negoziato”.
Al di là delle tensioni con il Canada, gli Usa sono “in procinto” di fare accordi commerciali con alcuni Paesi prima della scadenza del 9 luglio, dice Trump, chiarendo che alcuni Paesi riceveranno una lettera in cui verrà indicato il tipo di dazi che saranno imposti: “Gli diremo solo quello che devono pagare”.
Il numero 1 della Casa Bianca spiega che quella del 9 luglio non è una deadline fissa per l’entrata in vigore dei dazi. “Possiamo fare quello che vogliamo, possiamo estenderla, possiamo accorciarla – dice – a me piacerebbe accorciarla, mi piacerebbe mandare lettere a tutti dicendo “congratulazioni, pagate il 25%”.
Nel rispondere alle domande dei giornalisti alla Casa Bianca, Trump ricorda che sono stati fatti accordi con “probabilmente quattro o cinque Paesi”, indicando la Cina e il Regno Unito e affermando che “siamo in procinto di farne altri”. “Nel corso della prossima settimana e mezzo, o forse prima, invieremo una lettera a molti dei Paesi con cui abbiamo parlato, e diremo semplicemente quello che devono pagare per fare affari con gli Usa”, aggiunge.
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Scritto da: Giornale Radio
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