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Gli israeliani colpiscono un sito di distribuzione dell’acqua: uccisi bambini

today14 Luglio 2025

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Israele riconosce errore tecnico in attacco su Gaza, ma la guerra continua con oltre 58.000 morti palestinesi. Netanyahu esclude ritiro e Hamas rifiuta la resa.

Gli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza hanno ucciso almeno 30 persone, tra cui sei bambini in un punto di raccolta dell’acqua. Ramadan Nassar, un testimone che vive nella zona, ha dichiarato alla Associated Press che circa 20 bambini e 14 adulti erano in fila per fare rifornimento d’acqua. Quando è avvenuto l’attacco, tutti sono corsi via e alcuni, compresi quelli gravemente feriti, sono caduti a terra.

Nassar ha aggiunto che i palestinesi percorrono a piedi circa 2 chilometri per prendere l’acqua dalla zona. Secondo Idf, l’attacco mortale nella zona centrale di Gaza, sarebbe stato causato da un “malfunzionamento tecnico” durante l’azione contro un agente del gruppo terroristico palestinese Jihad islamica. Intanto il ministero della Salute di Gaza, governato da Hamas, afferma che il numero delle vittime palestinesi nella guerra in corso da 21 mesi ha superato quota 58.000. L’autorità non fa distinzione tra civili e combattenti nel suo conteggio, ma afferma che più della metà dei morti sono donne e bambini.

Netanyahu: non ce ne andremo da Gaza

Non ce ne andremo da Gaza. Così sostiene Netanyahu. “Cosa vuole Hamas? Vuole rimanere a Gaza. Vuole che ce ne andiamo, così può riarmarsi, così può attaccare ancora e ancora. Non lo accetterò. Dobbiamo insistere sul rilascio degli ostaggi e sulla distruzione di Hamas e la garanzia che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele. Non rinuncio a nessuno di questi obiettivi”, afferma il premier israeliano.

Netanyahu ha risposto alle accuse secondo cui lui e il suo governo starebbero ostacolando un accordo per la tregua a Gaza. “I media ripetono sempre la propaganda di Hamas, e sbagliano sempre”, ha dichiarato in un video postato su X. Per Hamas, i negoziati con Israele per un cessate il fuoco a Gaza sono arrivati a un momento critico. La fonte ha spiegato che le trattative hanno raggiunto una fase difficile e che le prossime ore sono critiche. I mediatori, ha spiegato, stanno lavorando per far avanzare i colloqui ma incontrerebbero le resistenze di Israele.

Freedom Flotilla Coalition ci riprova

La Freedom Flotilla Coalition, il veliero con a bordo Greta Thunberg e l’europarlamentare Rima Hassan ci riprova. Da Siracusa è partita una nuova nave che fa rotta sulla Striscia, con a bordo diciotto fra attivisti e personale tecnico e un piccolo carico di aiuti. Anche per ragioni di sicurezza, la lista dell’equipaggio non è stata ancora resa pubblica, ma secondo indiscrezioni a imbarcarsi dovrebbero essere anche alcuni rappresentanti di France Insoumise, il partito della sinistra francese guidato da Jean-Luc Mélenchon. “La situazione a Gaza è sempre più drammatica, quindi abbiamo deciso di tornare in mare il più in fretta possibile per denunciare quanto stia avvenendo e rompere il silenzio internazionale sull’assedio”, spiega Michele Borgia, portavoce italiano della “Coalition”.

Attacchi israeliani: la sfida della Freedom Flotilla

La Freedom Flotilla Coalition (FFC) è un movimento internazionale di solidarietà popolare nato nel 2010 con l’obiettivo di porre fine al blocco israeliano della Striscia di Gaza, attivo dal 2007. Composto da attivisti, organizzazioni non governative e gruppi civili di diverse nazionalità, il movimento organizza missioni dirette, non violente e non armate, per portare aiuti umanitari e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione dei palestinesi a Gaza.

Nel giugno 2025, la nave Madleen, parte della FFC, è stata intercettata dalle forze israeliane in acque internazionali mentre si dirigeva verso Gaza con aiuti umanitari. A bordo si trovavano attivisti, tra cui Greta Thunberg e l’europarlamentare francese Rima Hassan. La nave è stata portata al porto israeliano di Ashdod, e l’equipaggio è stato trattenuto e successivamente deportato. Poco prima, il 2 maggio 2025, un’altra nave della FFC, la Conscience, è stata colpita da droni in acque internazionali al largo di Malta. L’attacco ha danneggiato gravemente la nave, compromettendo i sistemi vitali e mettendo a rischio l’equipaggio e gli aiuti destinati a Gaza.

Scritto da: DANIELE BIACCHESSI


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