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Israele colpisce Hamas a Doha, in Qatar

today10 Settembre 2025

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Raid israeliano a Doha: colpiti dirigenti di Hamas, ma fallito il bersaglio principale. Netanyahu: ‘La guerra può finire subito se Hamas accetta i principi di Trump’.

Israele ha bombardato un edificio di Doha, nel Qatar, in cui si stava svolgendo una riunione dei dirigenti di Hamas. “L’azione odierna contro i principali leader terroristici di Hamas è stata un’operazione israeliana del tutto indipendente“, ha rivendicato l’ufficio del premier israeliano, Benjamin Netanyahu.

Hamas ha confermato che cinque dei suoi membri sono stati uccisi nell’attacco, ma Israele ha fallito in quello che ha definito un tentativo di assassinare il team di negoziazione del cessate il fuoco del gruppo. L’amministrazione Trump sarebbe stata informata da Israele poco prima dell’attacco, deciso dopo l’attentato a Gerusalemme, fa sapere l’ufficio del primo ministro israeliano. Il ministero dell’Interno del Qatar ha dichiarato che uno dei suoi agenti di sicurezza è rimasto ucciso , e altri feriti.

La guerra può finire subito, secondo Netanyahu

“La guerra a Gaza può finire immediatamente, perché Israele ha accettato i principi stabiliti dal presidente Trump per porvi fine“. Lo ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, specificando che tra questi c’è “il rilascio immediato di tutti i nostri ostaggi e gli altri principi per porre fine alla guerra che Israele ha stabilito”. Il premier ha più volte ribadito che Israele metterà fine al conflitto nella Striscia dopo il disarmo di Hamas, la smilitarizzazione di Gaza, il controllo israeliano della sicurezza e l’istituzione di un governo civile che non sia nelle mani nè di Hamas nè dell’Anp.

Flottilla, la Bbc esamina il video e contesta la versione di Tunisi

Il video diffuso su quanto accaduto a una delle imbarcazioni della Flotilla umanitaria per Gaza, al largo della Tunisia, appare confermare più la versione degli attivisti – che denunciano l’attacco di un drone – che non quella di un fantomatico incendio a bordo sostenuta nella replica delle autorità di Tunisi. Lo afferma Verify Bbc, la redazione investigativa della tv pubblica britannica incaricata di svolgere inchieste giornalistiche e attività di debunking e ricerca di fake news.

La Bbc ha fatto visionare le immagini a diversi specialisti fra cui David Heathcote, capo della società d’intelligence privata McKenzie Intelligence Services, il quale spiega di intravvedere quello che sembra un proiettile che “cade dall’alto già in fiamme” e aggiunge: “Potrebbe essere stato un drone… In ogni caso, qualche che sia l’origine del lancio, l’impatto mostrato dal video solleva gravi dubbi sulla versione degli eventi delle autorità tunisine”.

Le conseguenze sul processo di pace

L’attacco israeliano al centro politico di Hamas a Doha rappresenta un potenziale punto di svolta negativo nel negoziato per il cessate il fuoco. La missione di Doha come mediatore—assieme all’Egitto—ha sostenuto i colloqui tra Hamas e Israele per mesi, facilitando lo scambio di ostaggi e proponendo soluzioni per porre fine al conflitto nella Striscia di Gaza. L’assalto ha subito innescato reazioni dure da parte del Qatar e di altre potenze regionali, e ha rischiato di decretare la fine definitiva di quei negoziati.

L’azione militare contro Hamas come messaggio strategico

Dietro il raid, secondo quanto riportato da varie fonti, c’è una logica strategica israeliana: eliminare la leadership di Hamas, anche in località considerate relativamente sicure, per sottrarre a questi la possibilità di orchestrare ulteriori attacchi o negoziare accordi che possano essere visti come compromessi. Frank Lowenstein, ex inviato speciale USA per il Medio Oriente, ha interpretato l’azione come un chiaro segnale che Israele ha perso interesse nei negoziati di pace, confidando di poter fare a meno del dialogo.

Ripercussioni a Doha: sospensione della mediazione

In seguito all’attacco, il Qatar ha sospeso la sua partecipazione nei colloqui di mediazione sul cessate il fuoco, per protesta contro la violazione della propria sovranità. Questo dramma diplomatico indebolisce uno dei canali rimasti attivi tra le parti in conflitto. L’assenza del Qatar come mediatore può compromettere il rilascio degli ostaggi e la ripresa dei negoziati, lasciando il campo alle sole dinamiche militari latenti nella regione.

Scritto da: DANIELE BIACCHESSI


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