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A Pontida, va in scena il raduno della Lega. Salvini: l’Italia è contro la guerra

today22 Settembre 2025

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Scritto da Daniele Biacchessi

Tra mozioni pacifiste, identità nazionali e alleanze internazionali, Salvini guida il raduno di Pontida mentre la Lega rilancia le sue battaglie su guerra, giustizia, immigrazione e Green Deal.

Il popolo della Lega si ritrova a Pontida per lo storico raduno. Salvini sale sul palco e invita i militanti ad un minuto di silenzio per Charlie Kirk mentre sullo schermo viene proiettato un video che ricorda l’influencer americano di Turning Point Usa. Salvini chiede di depositare oggi una mozione in tutti i Comuni che ricordi che l’Italia è contro la guerra e che “non mandiamo mai i nostri figli a combattere in Ucraina e in Russia”. Il leader della Lega interviene anche sulla guerra in Medio Oriente.

“Bisogna arrivare in futuro a due popoli e due stati, ma non è possibile finché ci sarà Hamas a tenere in ostaggio i bimbi palestinesi e israeliani”. Sulla riforma della giustizia, Salvini annuncia che le sedi del partito si trasformeranno nelle sedi dei comitati per il sì. Infine Salvini chiede alle banche un finanziamento del piano casa.

Intanto il vicesegretario della Lega, Roberto Vannacci rilancia i riferimenti identitari del partito. “Lo straniero ci ha già invaso, è quello dei porti aperti e che purtroppo molto frequentemente stupra, ruba e rapina e che vuole imporre la sua cultura alla nostra millenaria. Non ci rassegniamo alla società meticcia che vorrebbe qualcuno e all’islamizzazione delle nostre città”, ribadisce Vannacci.

Gli altri leader: Romeo, Zaia, Molinari, Centinaio, Giorgetti

“Il Veneto deve restare alla Lega come la Lombardia e tutte le regioni che governiamo”, ribadisce a Pontida il capogruppo della Lega al Senato e segretario della Lega Lombarda, Massimiliano Romeo. ““Il nostro candidato è Alberto Stefani, poi capiremo cosa deciderà il tavolo. Se il candidato della Lega sarà Stefani, se non sarà della Lega sarà un problema”, assicura”, avverte il governatore leghista del Veneto, Luca Zaia.

“Siamo saldamente legati al blocco occidentale ma siamo al lavoro per la pace, per questo sosteniamo gli sforzi di Trump che dopo tre anni di retorica bellicista sta cercando una soluzione per il conflitto in Ucraina”, dice Riccardo Molinari. “Se Salvini crede in Vannacci, ci crediamo anche noi. Il nodo è che se si entra in un partito come la Lega, devi viverlo. Non puoi pensare di vannaccizzarlo, ma devi pensare di salvinizzarti. Perché il nostro leader si chiama Matteo Salvini, io non ho altri leader”, dice Gian Marco Centinaio, vicepresidente leghista del Senato.

“Il nostro essere continua nel tempo. Pontida ci insegna però che si può continuare se abbiamo presente i valori che ci sono stati insegnati su questo prato, e può sopravvivere solo se abbiamo un capo nazionale, un capo regionale, un capo comunale. E ci vuole rispetto, rispetto per la gerarchia”, sostiene il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Gli ospiti stranieri

Tra gli ospiti presenti al raduno della Lega a Pontida erano presenti, Santiago Abascal, presidente di Vox e del partito europeo dei Patrioti, Jordan Bardella, presidente del Rassemblement National e Flávio Bolsonaro, figlio dell’ex presidente condannato per golpe. “Grazie per essere rimasti fedeli a una Europa delle patrie”, sostiene Abascal. “Mentre i Patrioti difendono la libertà, la sinistra radicale sceglie la violenza, giustifica il fanatismo e demonizza chi ama la propria patria”, afferma Bardella.

La raccolta firme contro il Green Deal

C’è di tutto al raduno della Lega di Pontida. Dalla raccolta firme contro il “Green deal ideologico” al gazebo a favore della ‘Carta della Lombardia’, al banchetto che vende la maglietta con la scritta “Loro hanno subito l’immigrazione, ora vivono nelle riserve”, con l’immagine di un pellerossa come in uno storico manifesto elettorale del Carroccio, fino ai pasticciotti salentini ad altri prodotti tipici dal Trentino all’Emilia-Romagna come il Lambrusco. Sotto il palco con lo slogan ‘Liberi e forti’ accanto all’Alberto da Giussano e a Leone di San Marco, sono in vendita anche i libri di Salvini, di Vannacci, di Siri sulla flat tax e del senatore leghista Borghi.

Scritto da: Daniele Biacchessi


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