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Trump: Netanyahu è d’accordo su stop ai bombardamenti e piano pace

today6 Ottobre 2025

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Scritto da Daniele Biacchessi

Trump: ‘Netanyahu d’accordo sul cessate il fuoco’. Ma Israele intensifica i raid su Gaza mentre proseguono le trattative di pace.

“Sì, Bibi è d’accordo”. Trump risponde così in una intervista alla Cnn, quando il conduttore gli chiede se il premier Netanyahu fosse d’accordo nell’interruzione dei bombardamenti a Gaza, sostenendo la visione degli Stati Uniti per la pace nella Striscia. Axios rivela il contenuto di una telefonata tesissima tra Trump e Netanyahu avvenuta venerdì sera, dopo il sì condizionato di Hamas al piano di pace Usa.

Stando ad Axios, il presidente americano ha chiamato il suo omologo israeliano.”Bibi ha detto a Trump che non c’era nulla da festeggiare e che non significava niente”, riferisce Axios, secondo cui Trump ha reagito bruscamente: “Non capisco perché sei sempre così fottutamente negativo. Questa è una vittoria. Accettala”. Sempre a Cnn, Trump ha dichiarato che Hamas rischia il “completo annientamento” se si rifiuterà di cedere il potere e il controllo di Gaza, nel contesto degli sforzi in corso per portare avanti il piano di cessate il fuoco da lui proposto.

Israele continua a colpire Gaza

Le trattative proseguono, mentre Israele non rallenta i bombardamenti sulla striscia di Gaza. Nelle ultime 24 ore sono stati trasportati negli ospedali i corpi di 65 persone, comprese due recentemente recuperate. Altre 153 persone sono rimaste ferite. Questi dati portano il numero delle vittime degli attacchi israeliani dall’inizio della guerra ad almeno 67.139, con altre 169.583 ferite. Le forze israeliane hanno anche sparato contro i palestinesi nei pressi di un centro di distribuzione a nord di Rafah.

Non solo. Le autorità israeliane hanno approvato un nuovo piano coloniale per confiscare 35 dunum di terra (35mila metri quadrati, ndr) dal villaggio di Kafr Qaddum, a est di Qalqilia, in Cisgiordania. “L’esercito di occupazione sionista continua a commettere crimini orribili e massacri contro il nostro popolo palestinese nella Striscia di Gaza”, afferma Hamas.

900 mila persone hanno già lasciato Gaza

La città di Gaza si è quasi completamente svuotata dei palestinesi. Secondo le valutazioni dell’esercito – riportate dal Times of Israel – circa 900mila dei circa 1 milione di palestinesi che risiedono a Gaza City sono stati evacuati verso la parte meridionale della Striscia. Secondo i dati israeliani, nelle ultime settimane il tasso di abbandono della zona da parte dei palestinesi è aumentato, con l’avanzata dell’Idf nella città di Gaza.

Obiettivo centrale Accordo

L’accordo punta a un cessate il fuoco immediato nel conflitto tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, accompagnato da uno scambio di ostaggi e prigionieri e da un’uscita graduale delle forze israeliane dalla zona.
Le condizioni prevedono inoltre la smilitarizzazione progressiva di Gaza, la gestione transitoria del territorio da parte di autorità neutrali e la ricostruzione umanitaria sotto supervisione internazionale.

Principali punti dell’accordo Trump

  1. Cessazione immediata delle ostilità
    Le operazioni militari, inclusi bombardamenti e attacchi terrestri, dovrebbero essere sospese non appena l’accordo entri in vigore, mantenendo una linea di separazione congelata fino all’avvio del ritiro israeliano.

  2. Scambio ostaggi / prigionieri
    Entro 72 ore dall’accettazione pubblica dell’accordo:

    • Hamas rilascia tutti gli ostaggi israeliani, vivi e deceduti. Israele rilascia prigionieri palestinesi: 250 condannati all’ergastolo + circa 1.700 detenuti arrestati dopo il 7 ottobre 2023.

    • Per ogni ostaggio israeliano restituito, verranno rilasciate le spoglie di 15 palestinesi morti.

  3. Ritiro israeliano e sicurezza
    Israele si impegna a un ritiro graduale e condizionato da punti prestabiliti, mantenendo uno “schema di sicurezza” con responsabilità su punti chiave (es. perimetri esterni, frontiere). 
    Gaza rimarrebbe sotto demilitarizzazione controllata, con smantellamento delle infrastrutture belliche di Hamas.

  4. Governance transitoria e ricostruzione
    Dopo il rilascio degli ostaggi, la Striscia di Gaza verrebbe temporaneamente amministrata da un ente internazionale o autorità tecnica palestinese neutra, supportata da garanzie esterne.
    Il piano include investimenti per la ricostruzione infrastrutturale, il ritorno dei servizi essenziali e il sostegno economico per la popolazione.

  5. Condizioni e limiti

    • L’accordo è condizionato alla risposta positiva di Hamas entro termini prefissati (minacciando conseguenze in caso di rifiuto).

    • Alcune parti dell’accordo vanno ancora negoziate — in particolare la questione della smilitarizzazione effettiva, il grado di ritiro israeliano e le garanzie sul controllo della sicurezza.

    • Netanyahu pone condizioni: Gaza non dovrà essere governata né da Hamas né dall’Autorità Palestinese; Israele vuole mantenere una presenza di sicurezza esterna e il diritto di intervenire in casi specifici.

Scritto da: Daniele Biacchessi


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