L'apertura di Giornale Radio

La provocazione russa sul crollo della Torre dei Conti anima lo scontro politico con l’Italia

today4 Novembre 2025

Sfondo
share close
Scritto da Daniele Biacchessi

Le parole della portavoce russa Maria Zakharova sul crollo della Torre dei Conti scatenano indignazione in Italia.

“Finché il governo italiano continuerà a sperperare inutilmente i soldi dei contribuenti, l’Italia crollerà, dall’economia alle torri“, scrive sul canale Telegram la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, già protagonista di altre provocazioni contro il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e altri ministri e leader politici italiani.”

A maggio di quest’anno il ministero degli Esteri italiano ha riferito che il sostegno italiano all’Ucraina, inclusi gli aiuti militari e i contributi versati attraverso i meccanismi dell’Ue, ammonta a circa 2,5 miliardi di euro, di cui circa un miliardo di euro destinato ai rifugiati, 310 milioni di euro a sostegno del bilancio dello Stato e 93 milioni di euro per attività umanitarie”, rileva la Zakharova.

La reazione italiana

La Farnesina ha convocato l’ambasciatore russo in Italia Alexey Paramonov per procedere con un richiamo formale. “Parole squallide, preoccupanti quelle della portavoce russa. Perché confermano l’abisso di volgarità in cui è piombata la dirigenza di Mosca. A nessuno in Italia, proprio a nessuno, sarebbe mai venuto in mente di gioire, di speculare su un incidente, una tragedia in cui siamo ancora tutti coinvolti come popolo italiano”, fanno sapere fonti della Farnesina.

Affermazioni inaccettabili, secondo Chiara Braga, capogruppo del Partito democratico alla Camera: “Sono anni che vengono tollerate uscite improvvide e offese al nostro Paese da esponenti del governo russo”. Per Mara Carfagna, segretaria di Noi Moderati, “utilizzare il crollo della Torre dei Conti a Roma per fare propaganda, mentre un operaio è ancora sotto le macerie e altri sono rimasti feriti, rappresenta il peggiore sciacallaggio”.

Crollo Torre dei Conti

Un aspetto da considerare è il valore storico-architettonico del monumento e il contesto in cui questo si inserisce, una tessera fondamentale della stratificazione urbana romana. Costruita verso il 1203 per volere di Innocenzo III (che apparteneva alla famiglia dei Conti di Segni) come residenza fortificata per il fratello Riccardo, la torre ha origine su un’area già ricca di tracce dell’antica Roma — per esempio, incorpora nei suoi sotterranei una delle quattro esedre del Tempio della Pace costruito tra il 71 e il 75 d.C. sotto l’imperatore Vespasiano.

Nella sua configurazione originaria la torre svettava per circa 50-60 metri, tanto che già nel Trecento il poeta Francesco Petrarca la definì “unica al mondo” («turris illa toto orbe unica»). Nel corso del tempo, però, la torre ha subito gravi danni per effetto di diversi terremoti — in particolare quello del 1349 — che ne hanno ridotto significativamente l’altezza e ne hanno modificato funzione e contesto urbano.

Dal punto di vista architettonico e urbano, la Torre dei Conti rappresentava un interessante esempio di “casa-torre” medievale: dimora e fortezza allo stesso tempo, eretta da una famiglia nobiliare con forti legami ecclesiastici, a dominare uno spazio strategico, nel rione Monti, a due passi dai Fori Imperiali e dal Colosseo. I materiali utilizzati — tra cui lastre di travertino provenienti dai Fori Imperiali — attestano anche un’evidente stratificazione delle epoche: il vecchio e il nuovo convivono nella stessa struttura, con la riutilizzazione di vestigia romane a fini medievali.

Nel corso dei secoli la torre ha cambiato funzioni e contesto: dopo l’abbandono risultante dai danni sismici e dalla perdita della sua funzione originaria, l’edificio fu utilizzato anche come deposito e fienile, finché nel XX secolo non venne inserita — isolata dal tessuto circostante a seguito dei lavori di apertura di via Cavour e di via dei Fori Imperiali — in un contesto urbano profondamente mutato.

Questo quadro rende la Torre non solo una testimonianza di potere medievale o di architettura difensiva, ma anche un segno del rapporto che Roma ha con la propria storia: stratificazione, trasformazione, abbandono e tentativi di valorizzazione. E proprio in questo contesto si inseriscono le operazioni di restauro — ad esempio, dopo il 2022 la torre era al centro di un intervento finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) con l’obiettivo di recuperare l’edificio come museo o centro di servizi, oltre che di rigenerare l’area.

Scritto da: Daniele Biacchessi


GIORNALE RADIO

Giornale Radio, la radio libera di informare.

Notizie del giorno: notizie di cronaca, di politica,notizie dal mondo, notizie sportive, di economia, di salute e tecnologia. Notizie di oggi in radio streaming, in WEB TV e in podcast.