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Al vertice di Ginevra, Ue presenta un piano di pace sul conflitto tra Russia e Ucraina di 24 punti

today24 Novembre 2025

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Scritto da Daniele Biacchessi

Vertice Ginevra: nel piano europeo uso degli asset russi congelati, garanzie di sicurezza in stile Nato e nessuna concessione territoriale a Mosca.

Iniziati a Ginevra i colloqui tra Ue, Stati Uniti e Ucraina per tentare un accordo di pace nel conflitto con la Russia. L’Europa ha presentato una controproposta di 24 punti al piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Gli europei intendono utilizzare gli asset congelati di Mosca per la ricostruzione dell’Ucraina e per risarcire Kiev, chiedono una garanzia di sicurezza da parte degli americani che rispecchi la clausola di difesa reciproca dell’articolo 5 della Nato, respingono le richieste di Mosca sulla cessione del territorio non occupato a est.

La controproposta europea propone lo stazionamento di 800 mila soldati ucraini in tempo di pace e non 600mila come ipotizzato dagli americani. . Il documento osserva che entrambe le parti in conflitto si impegnano a una completa cessazione delle ostilità senza alcuna condizione in aria, terra e mare. Secondo la controproposta dell’Ue, “l’Ucraina terrà elezioni al più presto dopo firma accordo di pace”. Missili a lungo raggio Tomahawk, rimozione o modifica dei limiti all’esercito e la costruzione di un muro di sicurezza sulla linea del cessate il fuoco: sono alcune delle ipotesi evocate da funzionari Usa per rafforzare le garanzie di sicurezza a Kiev.

Le reazioni

“Contiamo su un risultato che aprirà la strada a una pace reale e duratura. Ci stiamo anche preparando per i contatti nel formato della Coalizione dei Volenterosi. Il lavoro deve essere il più concreto possibile e lo garantiremo”, ha detto Zelensky.”Un pezzo di questo piano ha bisogno dell’Europa per essere realizzato. Questo riguarda il tema delle garanzie di sicurezza, riguarda il tema della ricostruzione, riguarda il tema dell’accesso dell’Ucraina all’Unione Europea”, ha sottolineato Giorgia Meloni al termine del G20 dei leader a Johannesburg.

Ginevra: Trasformare immobilizzazioni in risorse utili

Dopo l’invasione del 2022, una parte consistente delle riserve sovrane russe è stata congelata nei Paesi occidentali, per la precisione nella forma di titoli di Stato e depositi bancari, molti dei quali sono custoditi presso Euroclear, il deposito centrale con sede in Belgio. Queste riserve, pur bloccate, generano comunque interessi (i cosiddetti “windfall profits”): flussi di cassa che non vanno sprecati, ma possono essere trasformati in uno strumento utile per sostenere l’Ucraina.

Il piano dell’Unione prevede dunque di investire questi flussi, non di confiscare direttamente il capitale. In pratica, si propone di convertire parte dei depositi originali in zero-coupon bond garantiti dall’UE, uno strumento sicuro, a basso rischio, che consente di liberare liquidità immediata senza trasferire la proprietà degli asset. Una volta emessi questi bond, i proventi possono essere destinati alla ricostruzione dell’Ucraina, con un ritorno previsto che può arrivare a generare decine di miliardi di euro nei prossimi anni.

Equilibrio legale e sostenibilità finanziaria

Questo approccio è studiato per essere compatibile con il diritto internazionale. Non si tratta di una confisca pura e semplice – la Russia rimarrebbe formalmente proprietaria degli asset, ma il loro valore produttivo viene messo a frutto per un obiettivo di riparazione. Anzi, molti esperti sottolineano che la proposta è tanto legale quanto ambiziosa: serve una volontà politica forte, ma le basi giuridiche sono già state gettate.

In più, la stessa Banca Centrale Europea ha richiamato l’importanza di garantire che il meccanismo rispetti la stabilità finanziaria: è essenziale che il sistema non comprometta la fiducia nei mercati né nella valuta unica europea.

Utilizzo concreto delle risorse

Secondo il piano, una parte rilevante dei proventi da questi investimenti verrebbe destinata a un meccanismo chiamato “Reparations Loan” (prestito per le riparazioni). L’idea è che l’UE eroghi a Kiev fondi su base programmata, e che l’Ucraina possa rimborsarli solo se e quando ottenere risarcimenti da Mosca. Nel frattempo, parte dei ricavi derivanti dagli interessi viene effettivamente già trasferita: secondo rapporti recenti, l’UE ha già destinato 1,6 miliardi di euro alla sua struttura di sostegno a Kiev, utilizzando proprio questi profitti.

Scritto da: Daniele Biacchessi


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