L'apertura di Giornale Radio

Sciopero generale, venerdì a rischio i trasporti e manifestazioni in tutta Italia

today28 Novembre 2025

Sfondo
share close
Scritto da Daniele Biacchessi

Sciopero generale in tutta Italia per chiedere più investimenti pubblici, salari adeguati, stabilizzazioni e stop alle spese militari: corteo principale a Roma da piazza Indipendenza a piazza Barberini.

Oggi si fermano tutti i settori privati e pubblici per l’astensione dal lavoro invocata da Usb, Cobas e altre sigle di base. Manifestazioni sono previste in diverse città. Quella principale si tiene a Roma dove il corteo partirà da piazza Indipendenza alle ore 9.30, attraverserà il centro sfilando davanti al ministero dei Trasporti e al ministero dell’Economia, per terminare a piazza Barberini dove si svolgerà un’assemblea pubblica.

Al corteo, oltre ai lavoratori pubblici e privati in sciopero, parteciperanno centri sociali, strutture di movimento, studenti e giovani precari. Manifestazioni sono in programma anche a Torino, Milano, Padova, Bologna, Pisa, Lucca, Siena, Terni, Ancona, Pescara, Termoli, Napoli, Potenza, Brindisi, Cosenza, Catania, Siracusa, Palermo e Cagliari.

I motivi dello sciopero

Gli organizzatori dello sciopero chiedono investimenti nella scuola, sanità, trasporti, con il taglio drastico delle spese militari; la stabilizzazione di tutti i precari e dei lavoratori in appalto della Pubblica amministrazione; aumenti salariali che recuperino quanto perso (circa il 30%) nell’ultimo ventennio; l’adeguamento delle pensioni all’inflazione, rendendole pari all’ultimo stipendio in servizio; la riduzione dell’orario di lavoro e l’introduzione per legge del salario minimo; la fine del sostegno militare allo Stato di Israele, in solidarietà con la lotta del popolo palestinese.

“Avremmo voluto la partecipazione della Cgil per ripetere la prova di unità del 3 ottobre scorso, ma la Cgil ha preferito scioperare da sola il 12 dicembre quando l’iter della legge di Bilancio sarà in conclusione”, dice la confederazione Cobas.

Sciopero generale: impatti sui trasporti

Uno degli aspetti che desta maggiore preoccupazione in occasione dello sciopero generale è l’impatto sui trasporti e sulla mobilità. Quando sindacati come USB, Cobas e altre sigle di base proclamano una mobilitazione nazionale come quella di venerdì 28 novembre 2025, le conseguenze sulle reti ferroviarie, urbane e extraurbane – autobus, metro, tram – così come sul trasporto aereo, marittimo o su gomma, possono essere molto rilevanti.

In genere, nelle 24 ore di sciopero totale molti servizi subiscono riduzioni, cancellazioni o forti rallentamenti. Per i treni sia regionali che a lunga percorrenza è frequente l’interruzione del servizio, con la sospensione o la drastica riduzione delle corse. Alcune tratte ad alta frequentazione possono essere cancellate del tutto, mettendo a rischio gli spostamenti tra città.

Anche i trasporti urbani nelle grandi aree metropolitane (metro, bus, tram) rischiano interruzioni o forti riduzioni: le città coinvolte, come Milano, Roma, Napoli, Bologna, Torino, sono quelle che soffrono maggiormente. Nel passato, scioperi generali simili hanno comportato la sospensione contemporanea di metro, autobus, tram, con conseguente difficoltà spostarsi per lavoro, scuola o impegni quotidiani.

Ma la normativa italiana prevede che in caso di sciopero dei servizi “essenziali” vengano garantite alcune fasce orarie minime: quelle generalmente coincidenti con le ore di punta (mattina presto e sera), per consentire gli spostamenti indispensabili dei pendolari. In concreto, significa che non è sempre previsto un blocco totale dell’intera giornata: in molte città, ad esempio, i mezzi potrebbero circolare nelle prime ore del mattino garantendo almeno alcune corse “di emergenza”.

Ma la garanzia dei servizi minimi non elimina completamente l’incertezza: i cittadini devono prepararsi a disagi – orari modificati, riduzione delle corse, mezzi affollati o difficoltà a trovare alternative. Chi doveva muoversi in treno per lavoro, studio o impegni urgenti, rischia di trovarsi bloccato o costretto a cambiare piani. Lo stesso vale per spostamenti locali in città: metro, tram e bus possono subire interruzioni impreviste, costringendo molte persone a rinunciare a spostamenti non essenziali o a usare mezzi alternativi – auto privata, mobilità dolce, car-pooling.

Un’ulteriore conseguenza riguarda chi vive in aree servite da un sistema di trasporto pubblico debole o già soggetto a tagli: per queste persone, lo sciopero rischia di aggravare un problema strutturale, rendendo l’accesso a servizi essenziali (lavoro, scuola, ospedali) ancora più complicato. L’agitazione infatti non si limita ai trasporti: coinvolge anche sanità, scuola, pubblica amministrazione, servizi di logistica e appalto, aumentandone l’impatto generale.

Scritto da: Daniele Biacchessi


GIORNALE RADIO

Giornale Radio, la radio libera di informare.

Notizie del giorno: notizie di cronaca, di politica,notizie dal mondo, notizie sportive, di economia, di salute e tecnologia. Notizie di oggi in radio streaming, in WEB TV e in podcast.