L'apertura di Giornale Radio

Minacce tra Nato e Russia. ‘Più aggressivi verso Mosca’, dice Cavo Dragone.

today2 Dicembre 2025

Sfondo
share close
Scritto da Daniele Biacchessi

Tensione crescente tra Nato e Russia dopo le dichiarazioni di Cavo Dragone; Ue discute difesa comune mentre Mattarella richiama all’urgenza dell’integrazione e Meloni invoca unità per una pace duratura.

“Più aggressivi o proattivi invece che reattivi verso Mosca”. Così afferma l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del comitato militare dell’Alleanza atlantica, in un’intervista al Financial Times. Dragone non ha mai fatto riferimento ad un attacco militare contro la Russia o altri Paesi, ma la risposta giunge dal Cremlino.

“La dichiarazione di Giuseppe Cavo Dragone sui potenziali attacchi preventivi contro la Russia è un passo estremamente irresponsabile, che dimostra la volontà dell’alleanza di continuare a muoversi verso un’escalation“, sostiene la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.

La linea esposta da Cavo Dragone è stata convalidata dall’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Kaja Kallas, durante i lavori del Consiglio dei ministri del Difesa Ue. “Il ministro lituano ha sollevato la questione degli attacchi ibridi anche in merito alla Bielorussia e in particolari ai palloni aerostatici provenienti da quel territorio. Quindi, stiamo discutendo di cosa possiamo fare al riguardo”, ha spiegato la Kallas.

Mattarella: assenza drammatica di difesa comune

“La mancata realizzazione di una difesa comune europea manifesta tutte le drammatiche conseguenze dell’inazione nel processo di integrazione”, ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante l’incontro con i partecipanti del foro di dialogo Italia-Spagna, parlando di “ritardo” nella realizzazione della difesa comune.

Intanto Giorgia Meloni è intervenuta sui risultati di questa nuova fase del negoziato, sottolineando l’approccio costruttivo sempre dimostrato dal presidente Zelensky. “E’ importante la convergenza di vedute tra partner europei e Stati Uniti quale fondamento per il raggiungimento di una pace giusta e duratura”, ha sostenuto Meloni.

Ruolo e le prospettive dell’UE in relazione alla linea sempre più dura verso la NATO

Un elemento che emerge è il potenziale rafforzamento della difesa europea attraverso il quadro istituzionale del Common Security and Defence Policy (CSDP) dell’UE. Questa politica di sicurezza comune consente all’UE di mobilitare risorse civili e militari per la prevenzione dei conflitti, la gestione delle crisi e le missioni internazionali.

Negli ultimi mesi l’Unione ha dato nuovo impulso a questo percorso: il piano ReArm Europe / Readiness 2030, presentato nel marzo 2025, rappresenta un tentativo deciso di colmare le carenze strategiche e industriali del continente, rafforzando la capacità dell’Europa di dotarsi congiuntamente di armamenti e sistemi di difesa.

Questo sforzo viene interpretato come complementare al ruolo della NATO: secondo l’UE e molte capitali, una difesa europea più robusta rafforza indirettamente l’Alleanza Atlantica, perché contribuisce a colmare le lacune capacitive e a rendere più coerente e interoperabile la difesa europea nel suo complesso. Inoltre, una maggiore autonomia strategica europea potrebbe rendere i paesi membri meno dipendenti da forniture e strumenti esclusivamente esterni, ma capaci di reagire rapidamente a crisi o minacce, anche senza un intervento immediato da parte degli Stati Uniti.

Tuttavia, la strada non è priva di ostacoli. Il principio di sovranità nazionale in materia di difesa, sancito dai trattati dell’UE, implica che ogni Stato mantenga il diritto di decidere autonomamente sulla partecipazione a missioni comuni. Ciò significa che, per ora, l’UE non può garantire un meccanismo automatico di mutua difesa equivalente a quello previsto per i membri della NATO (come l’articolo 5 del Trattato Atlantico).

In pratica, questo rende la difesa comune UE meno vincolante e più flessibile un approccio “soft”, meno rigido, ma anche potenzialmente meno affidabile in caso di crisi improvvisa. Il dibattito interno tra gli Stati membri riflette proprio questa tensione: tra chi spinge per un’integrazione profonda e volontà concreta di cooperazione militare e industriale, e chi invece teme che un’architettura difensiva europea troppo ambiziosa possa creare sovrapposizioni con la NATO, indebolire il patto transatlantico o sollevare dubbi politici e legali sul ruolo dell’UE.

Scritto da: Daniele Biacchessi


GIORNALE RADIO

Giornale Radio, la radio libera di informare.

Notizie del giorno: notizie di cronaca, di politica,notizie dal mondo, notizie sportive, di economia, di salute e tecnologia. Notizie di oggi in radio streaming, in WEB TV e in podcast.