Economia

A Natale “500mila tonnellate di cibo finiranno nella spazzatura”

today24 Dicembre 2025

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(Adnkronos)

Scritto da Giornale Radio

Oltre 500mila tonnellate di cibo finiranno nella spazzatura durante le festività natalizie, con uno spreco che potrà raggiungere anche 80 euro a famiglia. Lo denuncia Assoutenti, che invita le famiglie a una maggiore attenzione per salvare il portafogli in occasione delle feste.

Tra il cenone della Vigilia e il pranzo di Santo Stefano si stima che circa 500mila tonnellate di prodotti alimentari e bevande andranno sprecati, finendo nella spazzatura al termine delle festività – spiega Assoutenti – In termini economici lo spreco di Natale può costare fino a 80 euro a famiglia, soldi letteralmente gettati tra i rifiuti a causa di acquisti eccessivi, gestione poca accorta della cucina e mancato riutilizzo dei cibi.

I cibi ‘più sprecati’

I generi alimentari più sprecati a Natale sono senza dubbio i prodotti freschi come frutta e verdura, ma anche pasta, pesce e pane, al termine dei pasti, vengono gettati nell’immondizia, nonostante siano ancora commestibili nei giorni seguenti – ricorda Assoutenti – Tra i prodotti ad alto rischio spreco anche panettoni, pandori e torroni, che possono invece essere riutilizzati per creare nuove ricette dolci o salate, e bevande come spumante, vino e bibite.

Come evitare gli sprechi

“Si tratta di un malcostume che si ripresenta puntuale ogni anno al termine delle festività, e che rischia di costare non poco alle famiglie, considerati i rialzi dei prezzi che interessano il settore alimentare – afferma il presidente Gabriele Melluso – Per questo invitiamo le famiglie a prestare la massima attenzione e salvare il portafogli, partendo da acquisti mirati per pranzi e cenoni, con le quantità che devono essere proporzionate al numero di ospiti in casa, passando per il riutilizzo degli avanzi, ad esempio preparando nuovi piatti nei giorni successivi al Natale partendo proprio dalle rimanenze”.

”Un buon consiglio per risparmiare è anche congelare ciò che si è cucinato e non è stato consumato, e ricorrere alle apposite app per destinare il cibo in eccedenza a chi ne ha più bisogno, in modo da contrastare gli sprechi e al tempo stesso compiere un gesto di solidarietà in favore dei meno fortunati” , conclude Melluso.

Scritto da: Giornale Radio

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