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L'opinione

Una petizione un po’ troppo “giustizialista”?

today26 Gennaio 2024

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(Tempo di lettura: 1 – 2 minuti)

A cura di Ferruccio Bovio

Secondo l’art.24 della Costituzione, “tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione.

Tuttavia, ci sono casi nei quali – almeno stando a quanto sostenuto dai 163 firmatari di una petizione lanciata su Change.org – questo diritto costituzionale potrebbe anche non trovare la sua più completa applicazione. E stiamo parlando della richiesta che un gruppo di persone ha inoltrato all’Università di Padova, affinché il Prof. Giovanni Caruso, docente di Diritto Penale presso la stessa istituzione, rinunci all’incarico di difensore di Filippo Turetta, colpevole dell’assassinio della fidanzata Giulia Cecchettin, la quale stava per laurearsi proprio nell’ Ateneo in cui il Caruso ha la cattedra.

L’Università di Padova – si legge nella petizione – “attraverso la sua rettrice e in numerose forme, ha espresso il suo cordoglio per la morte di Giulia Cecchettin, laureanda dell’ Ateneo”, schierandosi contro la violenza sulle donne. “Solo a parole, però – continua il testo –  perché nei fatti un suo importante membro, l’avvocato Giovanni Caruso, professore ordinario di Diritto Penale, ha assunto la difesa del suo assassino (reo confesso) Filippo Turetta”.

Pertanto, i sottoscrittori della petizione, sostengono che, se davvero l’Ateneo patavino vuole essere solidale con le donne che sono state vittime di violenze, deve assolutamente rendersi estraneo alla difesa di chi ha commesso “un omicidio efferato e la cui colpevolezza è indubitabile”.

A questo tipo di argomentazioni, ha risposto la rettrice dell’Università, Daniela Papelli, la quale, parlando con la stampa, ha definito “incredibile” il contenuto della petizione, aggiungendo che, in Italia, siamo evidentemente arrivati ad un “corto circuito”, incompatibile con un Paese democratico  che deve garantire a tutti il diritto alla difesa, “Turetta compreso”.

Anche a voi sembra che questa petizione poco abbia a che vedere con i principi che di solito, in uno Stato di diritto, regolano il normale svolgimento dei processi, nel rispetto della deontologia professionale degli avvocati?

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26 Gennaio 2024

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Scritto da: Giornale Radio

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