Sul caso Salis, Meloni chiama Orban, ma la maggioranza si divide

Sul caso di Ilaria Salis detenuta da 11 mesi in Ungheria e trattata ben sotto le regole standard europee, Giorgia Meloni ha avuto un colloquio telefonico con Victor Orban in vista del Consiglio Ue straordinario. Durante la telefonata la presidente del consiglio ha portato l’attenzione del primo ministro ungherese sul caso della nostra connazionale, facendo seguito alle iniziative diplomatiche già avviate dalla Farnesina. “Nel pieno rispetto dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura ungherese, ho ricordato al primo ministro ungherese il caso della nostra connazionale Salis“, ha detto la premier. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha avviato passi formali nei confronti di Budapest per protestare contro il trattamento della nostra connazionale. Fratelli d’Italia assume una posizione più attendista. Il partito della premier, preferisce non schierarsi, come ha fatto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida trincerandosi dietro un “non commento, non ho visto le immagini”. Ignazio La Russa promette di incontrare nei prossimi giorni i familiari della ragazza detenuta. “È una questione che riguarda la dignità dei detenuti, in ogni parte del mondo, compresa l’Italia, dove ho visto che c’è un sistema non dissimile, almeno per gli uomini, con il guinzaglio, ma non le manette ai piedi“, ha spiegato il presidente del Senato. Intanto dalla Lega arrivano numerosi commenti critici all’attivista e di difesa dell’operato ungherese. “Ogni paese punisce come vuole e non compete a me giudicare quello che si fa in altri paesi”, afferma il vice segretario leghista Andrea Crippa.