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L'opinione

L’eredità difficile di Amadeus

today12 Febbraio 2024

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A cura di Ferruccio Bovio

Sembra che il 74esimo Festival di Sanremo, vinto da Angelina Mango, sia quello che scrive la parola fine sul quinquennio che ha visto la direzione artistica e la conduzione di Amadeus. E, se così veramente sarà, dobbiamo anche dire che il ciclo firmato dal sessantunenne show man di Ravenna, si conclude nel migliore de modi, visti gli oltre 10 milioni di Italiani che hanno seguito tutte le serate sanremesi, totalizzando uno share costantemente al di sopra del 60%.

Merito di Amadeus è stato quello di  di avere rilanciato un Festival che, da alcuni anni, arrancava faticosamente, dovendosi spesso accontentare di accogliere, sul palcoscenico del Teatro Ariston, artisti che, quasi mai, rappresentavano veramente il meglio di quanto potesse offrire, in quel momento, il panorama della musica nazionale ed internazionale. Nelle edizioni targate Amadeus, sono, invece, riapparsi i nomi che contano sul serio: quelli che cioè hanno fatto la storia della canzone italiana, spaziando da Gianni Morandi a Roberto Vecchioni, da Fiorella Mannoia a Elisa, da Giorgia a Umberto Tozzi. Ma un ulteriore risultato importante – soprattutto nel Sanremo di quest’anno – è venuto anche dal coinvolgimento sempre più convinto delle ultimissime generazioni, le quali – anche grazie alla presenza dei vari Angelina Mango, Ghali o Geolier – sono tornate numerosissime ad appassionarsi ai contenuti ed agli esiti della nostra principale manifestazione canora.

Ed anche per quanto riguarda la scelta dei personaggi che lo hanno accompagnato in qualità di co-conduttori, Amadeus, probabilmente, non ha mai sbagliato neanche un colpo: a partire da Fiorello che, per tutti e cinque gli anni, ha sempre arricchito il Festival con le pennellate della sua creatività e della sua classe. Il tutto – tranne qualche rara caduta di stile come quella di John Travolta ed il ballo del qua qua – è, inoltre, sempre stato gestito con professionalità, garbo e rispetto nei confronti di ogni ospite o concorrente che sia salito sul palco.

Non sarà, quindi, affatto facile – per chiunque verrà chiamato a succedergli – riuscire a non far rimpiangere la guida di Amadeus…Ed è proprio per questo motivo che ci chiediamo se davvero la RAI accetterà di lasciarlo andare liberamente verso nuove esperienze, oppure farà di tutto per trattenerlo ancora il più a lungo possibile…Siamo, dunque, proprio sicuri che non ci saranno ripensamenti?

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12 Febbraio 2024

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Scritto da: Giornale Radio

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