Nel 2023 si è registrato in Italia più di un allarme alimentare al giorno, con ben 422 allerte che hanno riguardato prodotti stranieri per la presenza di residui di pesticidi vietati in Italia: micotossine, metalli pesanti, inquinanti microbiologici, diossine o additivi e coloranti. Il tutto in aumento del 42% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E, in circa il 60% dei casi, si tratta di prodotti provenienti da paesi Extra Ue.
A rivelarlo è una analisi della Coldiretti, aggiornata al 1 aprile 2024.
Frutta e verdura sono al primo posto per numero di segnalazioni, pari al 30% del totale. Si va dai pistacchi turchi e iraniani con alti livelli di aflatossine alle carote dall’Egitto con residui di Linuron, un pesticida vietato in Europa. Ma ci sono anche tanti altri prodotti come i frutti di bosco congelati tedeschi e serbi contaminati dal norovirus, oppure i fichi secchi turchi su cui sono state rinvenute aflatossine.
Al secondo posto tra i prodotti più pericolosi c’è il pesce, con 107 segnalazioni. Si va dalle ostriche francesi e olandesi con la presenza di norovirus al pesce spada ed al tonno spagnoli con eccedenze di mercurio, per arrivare alle cozze cilene alla salmonella.
Tra le carni, la presenza di salmonella è stata scoperta in quelle provenienti dalla Polonia, dall’Olanda dalla Spagna e dall’Olanda.
Infine, vengono i cereali dove la quasi totalità delle segnalazioni riguardano il riso dal Pakistan (per la presenza di aflatossine e residui di pesticidi vietati) e le spezie, come il peperoncino dello Sri Lanka con aflatossine e quello cinese con salmonella.
12 Aprile 2024
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