A cura di Ferruccio Bovio
Secondo uno studio pubblicato dal Centro Studi di Confcooperative, per il cenone di Natale gli Italiani spenderanno 2,9 miliardi: 400 milioni in più dello scorso anno. Tuttavia, l’ aumento non sarà determinato da una maggiore quantità di prodotti acquistati, bensì dall’aumento dei prezzi.
L’analisi sottolinea anche la crescita dell’8% delle tredicesime che arrivano a toccare i 50 miliardi grazie alla crescita dell’occupazione, ma segnala anche come si allarghi la forbice della diseguaglianza sociale con un esercito di 10 milioni di persone povere.
Il cenone vedrà aumentare il numero di partecipanti che, infatti, in media passerà dai 6 agli 8 componenti i quali, nella maggior parte dei casi, opteranno per le eccellenze dell’agroalimentare Made in Italy.
Le bollicine italiane, preferite a quelle francesi, si confermano le assolute superstar di queste festività con circa 60 milioni di tappi di prosecco e spumanti made in Italy pronti a saltare dalle loro bottiglie. Inoltre, per il menù di Natale, saranno ancora le ricette della tradizione (con le vongole ed i frutti di mare) a guidare la classifica dei primi piatti con una spesa di 165 milioni di euro; per i secondi piatti si spenderanno, invece, 495 milioni sul pesce e 510 milioni su carni, uova e salumi carne, salumi; seguiranno frutta, verdura e ortaggi (con 385 milioni di euro) e pasta, pane, farina e olio (con 320 milioni di euro). Non mancherà il tagliere dei formaggi freschi e stagionati italiani (155 milioni). A chiudere il menu ci sarà, infine, una ricca scelta di dolci composta, innanzitutto, da panettone e pandoro, oltre alle tantissime specialità dolciarie regionali per circa 400 milioni di euro.
23 Dicembre 2023
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