Economia

Blue economy, Rixi: “Serve svolta Ue su cantieristica per rilancio e sicurezza”

today10 Luglio 2025

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(Adnkronos)

“In questo momento credo che non solo l’Italia, ma il mondo stia guardando in maniera molto diversa al mare. I cambiamenti geopolitici fanno sì che sia un collegamento non tra due nazioni, ma tra interi continenti. In un momento in cui anche le linee di comunicazione e le linee logistiche cambiano rapidamente, l’attenzione a livello mondiale sul mare è altissima”. Lo ha detto il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, a margine del IV Summit Nazionale sull’Economia del mare – Blue Forum, presso la sede di Unioncamere negli Horti Sallustiani a Roma. “Fortunatamente il nostro Paese ha un grande know-how su questo – continua – L’Europa è il continente che ha più navi. L’Italia, all’interno dell’Europa, è uno dei Paesi che è più sviluppato nel settore della blue economy, dalla cantieristica navale, alla nautica di diporto, fino allo shipping. E’ chiaro che in questo momento noi stiamo chiedendo anche a livello europeo di cambiare il paradigma, di consentire anche di intervenire sulla nostra cantieristica in maniera massiva”.

In particolare, “basta pensare che l’85% dei cantieri navali, dei bacini per la costruzione e il refitting delle navi è tra Cina e Corea, solo il 7% è in Europa – osserva Rixi – Oggi tutte le merci che arrivano sul continente europeo passano via mare a causa della guerra in Ucraina e quindi, per noi, è fondamentale, anche per una sicurezza logistica, avere una grande capacità nei prossimi anni per cambiare, rimettere in bacino le navi, costruire nuove navi. Rimettere in bacino anche perché – sottolinea – nel frattempo c’è tutto il tema del green, del cambiamento dei carburanti e quindi rivedere anche le motorizzazioni delle flotte. È un lavoro immane che vuol dire però grande capacità, possibilità del nostro Paese per incidere”.

Per il viceministro, “l’underwater, che riguarda sempre la blue economy – precisa – è un nuovo aspetto che nasce proprio in questi anni, dove l’Italia è ancora protagonista con la nuova agenzia che il governo ha voluto creare e su cui si investirà nei prossimi anni”. Non si tratta quindi “solo di connessioni su cavi sottomarini, ma anche della possibilità di controllare tutta la parte subacquea, sia per motivi di sicurezza, sia sul traffico logistico e sull’utilizzo delle materie prime”. Certo, è “un mondo che sta cambiando rapidamente – conclude – ma che forse, per la prima volta dopo tanti decenni, vede il nostro Paese leader e protagonista in moltissimi settori”.

Scritto da: Giornale Radio

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