Economia

Conti pubblici, finanze e fisco la doppia partita del governo

today25 Marzo 2025

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(Adnkronos)

Non si placano le tensioni tra maggioranza e opposizione sul nuovo Def del governo atteso in Parlamento entro il 10 aprile. Intanto la partita dei conti pubblici si incrocia con quella sul fisco con l’arrivo – annunciato per fine marzo – dei risultati dell’operazione-verità sui 1.275 miliardi di tasse non riscosse.

In assenza della riforma della legge di contabilità per adeguare le regole nazionali al Patto Ue riformato, osservano fonti Ue, sarebbe stata auspicabile una risoluzione condivisa per autorizzare l’esecutivo ad agire in questa fase di transizione ma il mancato accordo e lo scenario di due distinte risoluzioni creano una spaccatura proprio al primo test delle nuove regole Ue. Tuttavia, si osserva, in una fase in cui l’Europa dibatte sul nodo delle spese per la difesa e la Francia e la Germania non brillano per rigore dei conti la specificità italiana non desterebbe particolare attenzione.

Ma sul fronte interno la tensione sale in vista del voto delle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla risoluzione della maggioranza – attesa al più tardi giovedì per votarla la prossima settimana – su quello che l’opposizione considera un documento economico “indebolito” per l’assenza di un orizzonte temporale che includa il 2028 e delle stime programmatiche.

“Sicuramente allo stato non ci sono le condizioni per un documento unanime”, dice all’Adnkronos la deputata Ylenja Lucaselli, capogruppo FdI in commissione Bilancio. La risoluzione terrà “in considerazione le nuove regole della governance europea che di fatto elimina il vecchio Def”, osserva. “Ci dispiace – rileva – che l’opposizione sia rimasta attaccata ad un vecchio paradigma che è quello del Def che in realtà ad oggi non esiste più”. Strali dal Pd. “Non presentare il Def a legislazione vigente è un colpo nei confronti del Parlamento e della sua centralità: non mi risulta che la maggioranza possa non presentarlo”, attacca il senatore Daniele Manca, capogruppo Pd in commissione Bilancio al Senato. “In una fase provvisoria o le regole si cambiano insieme o vale la legislazione vigente e quindi si presenta il Def”, sottolinea il senatore dem.

Il nuovo Documento economico erede del Def al quale lavora il ministero dell’Economia conterrà una relazione di aggiornamento sui progressi compiuti e le previsioni tendenziali per il biennio 2026 e 2027 (oltre all’anno in corso) e, a quanto si apprende, “le stesse informazioni sul 2028”.

Il documento dovrebbe passare prima in Consiglio dei ministri e poi alle Camere entro il 10 aprile, dopo 20 giorni e cioè entro il 30 andrà notificato a Bruxelles che ne terrebbe conto per il giudizio sull’Italia da inserire nelle previsioni di primavera di maggio. Una partita quella del ‘nuovo’ Def che si incrocia con quella sul fisco. Gli esiti della verifica della commissione tecnica sul maxi-magazzino di cartelle non riscosse, annunciati per fine mese, potrebbero riaprire il pressing della Lega per la pace fiscale. Da questa requisitoria sarà infatti possibile capire quali debiti vanno cancellati, quali gestiti (con cartolarizzazioni o simili), quali eventualmente rottamati. Il tutto nel rispetto dell’equilibrio del conti. (di Luana Cimino)

Scritto da: Giornale Radio

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