Economia

Dazi e mercati ‘stressati’, governare l’incertezza è la prima sfida per i Ceo

today16 Aprile 2025

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(Adnkronos)

Cosa si può fare per governare l’incertezza di una fase segnata dalla guerra dei dazi e dalle continue fibrillazioni dei mercati? Tenere i costi sotto controllo senza compromettere la crescita, investire per potenziare la supply chain e reinventare il flusso del lavoro per massimizzare l’impatto dell’AI. Sono le tre indicazioni chiare che il Ceo di BCG Christoph Schweizer sintetizza introducendo il suo Weekly Brief, che titola ‘In tempi incerti i Ceo devono comunque produrre risultati’. Si tratta di consigli molto pragmatici che i capi azienda possono recepire nella gestione di realtà diverse tra loro e che operano in settori e mercati diversi.

La disciplina dei costi senza sacrificare la crescita

Schweizer parte da una premessa. “La storia ha dimostrato che le tradizionali misure di riduzione dei costi, come i tagli generalizzati al budget o licenziamenti generalizzati, spesso causano più danni che benefici”. E arriva alla conclusione che “le aziende più performanti adottano un approccio più strategico, effettuando tagli precisi e ben pianificati che migliorano la resilienza e persino il morale dei dipendenti, anziché indebolire l’operatività”. Come si riesce a fare? Attraverso la leadership. “Oltre l’80% delle organizzazioni più efficienti e performanti comunica chiaramente i propri obiettivi di costo dall’alto”, evidenzia il Ceo di BCG, aggiungendo che gli amministratori delegati che riescono a declinare i il taglio dei costi “senza soffocare l’innovazione” sono quelli che mettono le proprie organizzazioni “in una posizione tale da affrontare l’incertezza in modo più efficace”.

Rafforzare la supply chain

Anche in questo caso, il punto di partenza è l’analisi di quanto sta avvenendo a livello globale. Le tensioni geopolitiche in corso, il cambiamento dei paradigmi commerciali e l’imposizione di dazi in rapida evoluzione “fanno sì che le catene di approvvigionamento delle aziende rimangano molto probabilmente sotto pressione nel prossimo futuro”. Considerato che “le interruzioni della catena di fornitura possono rapidamente erodere la redditività e la fiducia dei clienti, rendendo essenziale sviluppare in anticipo capacità di risposta alle crisi”, Schweizer si dice convinto che “investire nella resilienza della supply chain ora eviterà costose battute d’arresto in futuro”.

Per l’intelligenza artificiale servono obiettivi chiari

Punto di partenza del ragionamento: “La semplice automazione dei processi esistenti non è sufficiente”. Serve molto altro. “I leader devono ripensare completamente i flussi di lavoro per massimizzare il potenziale dell’AI”. Pochi dubbi sugli obiettivi che può aiutare a raggiungere. Le ricerche dimostrano che “le aziende che integrano efficacemente l’AI registrano una crescita del fatturato significativamente più elevata, rendimenti maggiori per gli azionisti e una maggiore soddisfazione dei dipendenti rispetto ai loro competitor”. C’è però un avvertimento. “Anziché sperimentare l’AI in troppe aree contemporaneamente, i Ceo dovrebbero dare priorità a poche iniziative ad alto impatto in linea con la strategia aziendale”. Da dove partire, quindi? “Definire parametri di performance chiari, come la crescita del fatturato, i risparmi sui costi e il miglioramento dell’esperienza del cliente, garantirà che l’IA produca un impatto reale sul business”, conclude Schweizer. (Di Fabio Insenga)

Scritto da: Giornale Radio

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