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Pesca, Confcooperative: “L’ostrica d’oro di Goro è inattaccabile dal granchio blu”

today5 Marzo 2025

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(Adnkronos)

Le ‘Golden oyster’, l’ostrica d’oro, che si alleva nella Sacca di Goro, sul Delta del Po in Emilia Romagna, è una produzione unica in Europa ed è made in Italy al 100%: dal seme alle acque, un mix di acqua dolce del Po e di acqua salata dell’Adriatico, per arrivare alla lavorazione e alla commercializzazione. E’ un’ostrica particolarmente pregiata e richiesta dai ristoratori sia per il colore della conchiglia giallo oro sia per il suo sapore unico. Inoltre, qui vengono allevate anche le ‘Black oyster’, un’altra qualità e la cooperativa Sant’Antonio di Confcooperative Fedagripesca ne detiene l’esclusiva essendo riuscita, grazie all’esperienza del biologo Eduardo Turolla, a farle riprodurre da un seme italiano che dà vita ad una produzione di ostriche concave interamente nazionali.

Questo mollusco può rappresentare una valida alternativa all’allevamento delle vongole e delle cozze divorate dal granchio blu perché resistono di più grazie al metodo di allevamento. “La nostra cooperativa Sant’Antonio alleva le ostriche nelle ceste e quindi nessuno riesce ad attaccarle, neanche il granchio blu” assicura Vadis Paesanti vicepresidente Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna, parlando con l’Adnkronos.

“Dopo la fase del pre ingrasso le mettiamo in mare negli allevamenti, nei filari dove abbiamo le cozze, – spiega – quindi negli impianti offshore e lì vengono messe nelle lanterne, in alcuni scompartimenti e man mano che crescono le andiamo a smezzare però il granchio non le attacca”. Quanto alla recente polemica scaturita dalle affermazioni del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che ha detto che le ‘ostriche non vanno considerate come un bene di lusso’ con l’intenzione di abbassare l’Iva al 10% su questo prodotto italiano per andare incontro alle esigenze del settore, Paesanti dice: “Le nostre ostriche non vanno considerate un bene di lusso, costano meno della mortadella o del pollo”. A Goro infatti, in pescheria, si acquistano tra i 16 e i 18 euro al chilo.

La produzione di ostriche in Italia, ad oggi con dimensioni contenute pari a circa 300 tonnellate l’anno, ha grandi potenzialità. Infatti potrebbe valere fino a 60 milioni di euro con un business complessivo di 100 milioni di euro considerando la commercializzazione nell’ambito della ristorazione, della Gdo e la creazione di poli produttivi. L’Italia, con i suoi oltre 7mila chilometri di coste, potrebbe contendere alla Francia lo scettro di patria delle ostriche, riappropriandosi di una produzione già praticata dagli antichi romani. Se un produttore in ogni marineria, producesse cinquanta quintali, si potrebbe raggiungere questo obiettivo.

Scritto da: Giornale Radio

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