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Israele e l’attacco in Libano: “Colpiti 1.600 siti Hezbollah”. Beirut: “I morti sono quasi 500”

today24 Settembre 2024 8

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(Adnkronos)

I raid aerei israeliani contro Hezbollah nel sud del Libano hanno ucciso almeno 492 persone e ne hanno ferite altre 1.645, ha dichiarato Beirut, mentre Israele ha avvertito che gli attacchi contro il gruppo si espanderanno e i civili libanesi sono stati avvertiti di fuggire dalle aree in cui si pensa che il gruppo terroristico sostenuto dall’Iran nasconda armi.

Le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato di aver colpito in un giorno circa 1.600 obiettivi in tutto il Libano, tra cui molte case che – a detta loro – ospitavano armi che minacciavano direttamente il Paese, nel più micidiale bombardamento aereo dalla guerra del 2006 contro Hezbollah, accrescendo i timori di un nuovo scoppio di un conflitto totale sul resistibile confine.

Hezbollah: lanciati razzi contro postazioni militari e fabbrica di munizioni

Hezbollah ha annunciato dal canto suo all’alba di oggi di aver sparato una ventina di proietti contro postazioni militari israeliane e una fabbrica di munizioni in risposta alla campagna di bombardamenti dell’esercito israeliano. Hezbollah ha confermato attacchi con razzi Fadi-1 e Fadi-2 contro la base di Amos, che considera il principale hub logistico e di trasporto nel nord del Paese, la fabbrica di esplosivi Zichron a 60 chilometri dal confine, la base aerea di Ramat David e l’aeroporto militare di Megiddo, secondo l’emittente televisiva libanese Al Manar.

Francia chiede convocazione riunione di emergenza Consiglio Onu

“Dopo gli attacchi che hanno provocato centinaia di vittime in Libano, ho chiesto che questa settimana venga organizzata una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”. A scriverlo su X, è stato il nuovo ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot.

Cina: condanniamo attacchi indiscriminati contro i civili

Pechino ha espresso sostegno al Libano e condannato gli “attacchi indiscriminati contro i civili”: “Prestiamo molta attenzione agli sviluppi nella regione, in particolare alla recente esplosione di apparecchiature di comunicazione in Libano, e ci opponiamo fermamente agli attacchi indiscriminati contro i civili”, ha dichiarato l’alto diplomatico cinese Wang Yi incontrando il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib a New York, secondo quanto rende noto il ministero degli Esteri cinese.

Il giorno più lungo e sanguinoso per il Libano

Per il Libano lunedì è stato il giorno più lungo e sanguinoso, il peggiore da quasi 12 mesi, da quando cioè l’8 ottobre dello scorso anno sono iniziate le ostilità al confine tra lo Stato ebraico e il Paese dei cedri. Schermaglie innescate dal sostegno di Hezbollah ad Hamas, che il giorno precedente aveva attaccato Israele e scatenato la campagna militare delle forze israeliane nella Striscia di Gaza.

L’Idf ha dichiarato che l’aviazione stava prendendo di mira le case in cui Hezbollah aveva piazzato “razzi, droni e missili” e ha ripetutamente esortato i civili della Valle della Beqaa in Libano a fuggire dalle case in cui erano conservate tali armi. Ha dichiarato che molti dei morti erano membri di Hezbollah. Anche gli israeliani si sono messi al riparo mentre Hezbollah ha bombardato Israele con oltre 200 razzi nella sola giornata di ieri, facendo scattare le sirene nel nord di Israele, vicino alla metropoli della baia di Haifa e a sud fino ad alcuni insediamenti della Cisgiordania vicino a Tel Aviv, causando alcuni danni ma nessuna vittima grave si legge sul Times of Israel. I bombardamenti, tra i più pesanti da quando sono scoppiati i combattimenti l’8 ottobre dello scorso anno, sono serviti ad alzare la posta in gioco dopo che il giorno prima il gruppo terroristico aveva bombardato le comunità settentrionali con almeno 150 razzi.

In Libano, i video condivisi sui social media sembravano mostrare masse in fuga dalle principali città e le autorità hanno iniziato ad aprire le scuole per ospitare migliaia di nuovi sfollati.

Le parole di Netanyahu

Parlando da una sala di comando sotterranea del quartier generale militare di Tel Aviv, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha detto che Israele stava cambiando l’equilibrio di potere con Hezbollah, segnalando che Israele non avrebbe più giocato in difesa dopo mesi di violenza transfrontaliera. Decine di migliaia di israeliani sono stati sfollati dalle loro case nel nord di Israele dallo scorso ottobre a causa dell’incessante lancio di razzi da parte di Hezbollah, e la settimana scorsa il gabinetto di Israele ha definito il ritorno sicuro di questi residenti alle loro case come obiettivo ufficiale del conflitto in corso.

“Stiamo affrontando giorni complessi. Ho promesso che avremmo cambiato l’equilibrio di forza al nord ed è esattamente quello che stiamo facendo”, ha detto Netanyahu. “Per coloro che non hanno ancora capito, voglio chiarire la politica di Israele – ha quindi affermato – non aspettiamo una minaccia, la anticipiamo. Ovunque, in ogni teatro, in qualsiasi momento”. “Tutti sono un obiettivo”, ha sottolineato il premier israeliano riferendosi al leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, nel corso dell’incontro secondo quanto rende noto il sito di notizie israeliano YNet.

Usa contrari a invasione di terra Israele in Libano: ‘idee concrete’ per alleviare crisi

Gli Stati Uniti stanno presentando idee “concrete” per alleviare la crisi in Libano. Lo ha affermato un funzionario statunitense, riporta Cgtn, esprimendo la contrarietà Usa rispetto a un’invasione di terra israeliana per colpire Hezbollah.

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Scritto da: Giornale Radio

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