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Nuovo raid di Israele in Libano. 800 obiettivi colpiti, 274 morti

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A cura di Daniele Biacchessi

Nuovo raid di Israele in Libano. 800 obiettivi colpiti, 274 morti. 
Israele colpisce ancora il Libano del Sud, in risposta al lancio di missili di Hezbollah. Sono stati colpiti 1300 obiettivi . Per Hezbollah i bombardamenti hanno provocato almeno 500 morti e un numero imprecisato di feriti. Ali Karaki sarebbe stato ucciso in un raid israeliano nella periferia meridionale di Beirut. Karaki è il numero tre nella gerarchia militare delle milizie di Hezbollah, responsabile delle attività militari nel Libano meridionale. Il portavoce dell’Idf Hagari non ha escluso un’operazione di terra. “Faremo tutto il necessario per far tornare i residenti evacuati del Nord di Israele alle loro case in sicurezza”, ha detto Hagari. “Negli ultimi giorni, abbiamo distrutto ciò che Hezbollah ha costruito in 20 anni Nasrallah resta solo al vertice, intere unità della Forza Radwan sono state messe fuori servizio e decine di migliaia di razzi sono stati distrutti”, ha spiegato Hagari. 
 
La fuga dei civili dal Libano
Agli ospedali viene dato l’ordine di procedere solo con le operazioni più urgenti: in molte zone del Sud dove ci sono solo piccoli presidi sanitari il sistema rischia di collassare. Migliaia di sfollati premono su Beirut, i più fortunati vanno verso Nord, sulle montagne. Non c’è un vero e proprio piano di accoglienza, il governo ha messo a disposizione alcune scuole nella capitale e nelle aree intorno, ma il grosso è solidarietà: amici, parenti, zii che si mobilitano per dare rifugio a chi scappa, una catena umana che tiene in piedi il Libano. 
Onu preoccupata per l’escalation militare in Libano.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, si è detto “profondamente preoccupato” per l’elevato numero di vittime civili provocato dalla escalation dello scontro tra Israele ed Hezbollah in Libano.
Gli Stati Uniti inviano nuove truppe
Gli americani annunciano l’invio di nuove truppe nella regione, alla luce delle crescenti tensioni in Medio Oriente. Il presidente Usa Joe Biden ha assicurato che la diplomazia è al lavoro per una de-escalation, ma il Palazzo di vetro dell’Onu dove sono riuniti i grandi del mondo sembra lontanissimo. “Esprimiamo grave preoccupazione per la sicurezza dei civili nel Libano meridionale alla luce della più intensa campagna di bombardamenti israeliani dall’ottobre scorso, lanciamo un forte appello per una soluzione diplomatica”, dicono alla missione Unifil che nel Sud schiera oltre 10mila militari, di cui 1.000 italiani.

Credits Foto: Agenzia Fotogramma

24 Settembre 2024

 

Scritto da: Giornale Radio

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