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Bergoglio al G7

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A cura di Ferruccio Bovio

La presenza, per la prima volta, di un papa ad un vertice del G7 è già, di per sé, un evento che non può certamente passare inosservato, a prescindere dalla persona che, in quel determinato momento, incarni la figura del capo della Chiesa cattolica. Se poi, a partecipare al summit che riunisce i rappresentanti delle principali potenze occidentali, è anche il pontefice, storicamente, meno vicino alle sensibilità dell’Occidente, allora il fatto assume dei connotati che vanno ben oltre i tradizionali  e formali scambi di buoni auspici o di sorrisi diplomatici. Quanto è diverso e quanto è distante dal pensiero che permea l’odierno vertice internazionale, questo gesuita argentino, rispetto a tutti gli altri cardinali che – almeno da Pio XII in poi – lo hanno preceduto sul soglio pontificio…Egli stesso si è, almeno una volta, auto definito come “il papa venuto dalla fine del mondo”…Quanto diverso e quanto distante è, ad esempio, dal quel papa polacco così attento al rispetto dei diritti umani sui quali, specialmente quando si parla di Islam, Bergoglio sorvola spesso e volentieri. Quanto è diverso e distante dal teologo Ratzinger che esaltava la cultura giuridica occidentale, intesa come la risultante di un felice incontro avvenuto tra cristianesimo, filosofia greca e diritto romano…

Non sapremo mai quali siano, effettivamente, stati gli scambi di opinione che papa Francesco può avere avuto ieri nei suoi incontri privati con i vari Biden, Macron o Zelensky… certo è che, da sempre, il Vescovo di Roma esprime una priorità che prevale, in modo netto e chiaro, su tutte le altre: ed è quella della pace, in nome della quale non ha esitato – infastidendo, talvolta, interlocutori politici e parte dell’opinione pubblica mondiale – ad esortare, costi quel che costi, i grandi decisori sul campo di battaglia a sventolare la “bandiera bianca”.

Ci domandiamo se l’esordio pontificio al G7 organizzato in terra di Puglia, sia destinato a segnare una sorta di svolta in grado di riavvicinare vecchi amici che sembrano avere perso dimestichezza tra di loro, oppure non comporterà alcuno sviluppo positivo, lasciando le cose come stavano. Per parte nostra, pur avendo una visione completamente laica sia della vita privata, che di quella pubblica, non vi nascondiamo che guardiamo con estremo favore a quei (per la verità non molti) pensatori che sottolineano quanto l’ Europa stia oggi pagando , in termini di coesione sociale, il distacco dai valori fondativi del cristianesimo e quanto, viceversa, stia perdendo, in termini di consenso religioso, una Chiesa che non presta il dovuto ascolto alle istanze di indipendenza e di libertà dei popoli.

15 Giugno 2024

Scritto da: Giornale Radio

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