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C’erano piani di guerra nelle chat segrete sull’attacco americano contro gli Houthi

today27 Marzo 2025

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A cura di Daniele Biacchessi

C’erano piani di guerra nelle chat segrete sull’attacco americano contro gli Houthi

Non svaniscono le polemiche sul contenuto delle chat segrete relative all’attacco americano contro gli Houthi nello Yemen, soprattutto dopo la pubblicazione di nuovi documenti da parte del magazine “The Atlantic”. Il direttore del giornale Jeffrey Goldberg era stato inserito per errore nel gruppo Signal, una piattaforma di messaggistica non intercettabile, e poi introdotto in un gruppo ristretto, di cui faceva parte anche il vicepresidente J. D. Vance. In queste ore ha pubblicato i piani di guerra contro gli Houthi. Dagli stralci emerge come il capo del Pentagono Pete Hegseth non si era informato su chi facesse parte del gruppo, non si era neppure insospettito per la presenza di un utente sconosciuto come il giornalista Goldberg, comunque ha pubblicato la mattina del 15 marzo tutto il piano d’attacco, trentuno minuti prima che gli F-18 americani entrassero in azione e due ore e un minuto prima che il primo bersaglio Houthi venisse colpito.

Le menzogne della Casa Bianca

Oggi Vance commenta: “È molto chiaro che Goldberg ha venduto più di quanto avesse”. Ma negli ultimi giorni le figure apicali dell’amministrazione americana avevano affermato menzogne che sono smentite dai fatti, cioè da quello che loro stessi avevano scritto nella chat. Il capo del Pentagono Pete Hegseth aveva dichiarato che nella chat non c’erano piani di guerra. Il capo dell’intelligence Tulsi Gabbard aveva detto alla commissione Intelligence del Senato che non c’era materiale riservato condiviso sul gruppo Signal. Il direttore della Cia, John Ratcliffe, aveva rassicurato la commissione che le sue comunicazioni nel gruppo di messaggi Signal erano assolutamente permesse e legali e non c’erano informazioni riservate. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva difeso il suo staff, affermando che nella chat non c’erano informazioni riservate. Oggi sappiamo invece che i quattro hanno mentito e ci sono le prove. La sensazione è che, in assenza di una opposizione forte e organizzata, tutto passerà in cavalleria ed altre priorità emergeranno nell’agenda di Trump, in grado di distogliere l’attenzione su una sorta di Watergate moderno.

Credits Foto: IPA Agency

27 Marzo 2025

Scritto da: Redazione


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