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Israele lancia l’operazione di terra contro Gaza City. Raid con droni ed elicotteri

today16 Settembre 2025

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Assalto su Gaza City: Israele avanza con tank e raid aerei, isolamento internazionale cresce dopo il vertice di Doha.

E’ partita l’operazione di terra israeliana contro Gaza City. I tank sono entrati in via Al-Jalaa, nel cuore della città. Le forze israeliane hanno effettuato raid anche con droni ed elicotteri, 37 attacchi in 20 minuti poco prima della mezzanotte. Bombe-robot hanno abbattuto gli edifici. Già nelle ultime ore, intorno al perimetro della Striscia si sono ammassati centinaia di carri armati pronti per entrare da nord.

I battaglioni erano già presenti in città, nei quartieri di Zeitoun e Sheikh Radwan, nel nord. Quella di Israele è nei fatti una manovra a tenaglia per un’operazione che potrebbe durare fino a quattro mesi. Un’azione non autorizzata da nessuna autorità internazionale, non riconosciuta da nessun paese occidentale, tollerata solo dalla amministrazione Trump che intende trasformare Gaza nella riviera del Medio Oriente, dopo una enorme speculazione finanziaria ed immobiliare.

300 mila palestinesi sono fuggiti verso al-Mawasi, la promessa “zona umanitaria” che però non esiste. L’intera skyline di Gaza City è stata ormai abbattuta. L’occupazione di Gaza City non porterà alla resa e alla distruzione di Hamas. Il gruppo resterà nella Striscia, avendo ancora combattenti attivi tra Deir al-Balah e Nuseirat e nei campi di al-Mawasi e si prepara alla guerriglia.

Il vertice dei Paesi arabi e musulmani a Doha isola Israele

Israele è isolato, solo gli Stati Uniti sono con Netanyahu. Nel documento finale del vertice arabo-islamico di Doha è scritto che l’attacco israeliano in Qatar della scorsa settimana e le sue altre azioni minacciano gli sforzi per normalizzare i rapporti con i paesi arabi. In particolare minacciano le prospettive di pace e convivenza nella regione e mettono in pericolo tutto ciò che è stato raggiunto lungo il percorso di normalizzazione dei rapporti con Israele, inclusi gli accordi attuali e quelli futuri.

Non è casuale il riferimento agli Accordi di Abramo, l’intesa diplomatica firmata nel 2020 e che ha normalizzato le relazioni tra Israele e alcuni paesi arabi. Oggi quegli accordi sono carta straccia.

Robot esplosivi: cosa sono e come vengono usati

Un elemento che emerge nel tuo testo e che è particolarmente interessante (e inquietante) è l’uso da parte israeliana di robot armati, veicoli controllati a distanza o automatizzati, carichi di esplosivi, che vengono fatti esplodere per demolire edifici, quartieri, infrastrutture residenziali. Secondo il monitoraggio delle organizzazioni per i diritti umani, ogni giorno verrebbero utilizzati circa 15 robot esplosivi che insieme trasportano quasi 100 tonnellate di esplosivo, distruggendo fino a 300 unità abitative alla volta nelle zone di Gaza City, Jabalia, e nei quartieri circostanti.

Tali robot sarebbero veicoli militari modificati (sui modelli M113 o altri veicoli blindati obsoleti), carichi con grandi quantità di esplosivo, che operano con modalità remote e che vengono fatti detonare in punti strategici per causare rovine estese, spesso durante la notte o le ore notturne, per massimizzare l’impatto e creare paura tra la popolazione.

Al-Mawasi: “zona umanitaria”

Nel testo parli di al-Mawasi come della “promessa ‘zona umanitaria’ che però non esiste”. Al-Mawasi è una striscia costiera (lunghezza di circa 12 km) con terreno sabbioso e agricolo, che prima della guerra ospitava poche migliaia di persone; oggi è diventata il principale punto di accumulo per centinaia di migliaia di sfollati.

Le principali critiche sono:

  • Assenza di infrastrutture: servizi di base come acqua pulita, strutture igieniche, ospedali funzionanti, e accesso al cibo sono inadeguati o quasi assenti.

  • Sovraffollamento estremo: l’area è già molto affollata, e l’arrivo continuo di nuovi sfollati peggiora la condizione, rendendo impossibile mantenere spazio, privacy, sicurezza.

  • Attacchi nonostante la designazione: nonostante la definizione di “safe zone” o “humanitarian zone”, al-Mawasi è stata colpita ripetutamente, da raid aerei, da attacchi con artiglieria o carri armati, e da incendi che hanno distrutto tende dei rifugiati.

Contraddizione e implicazioni

La combinazione tra l’uso di robot esplosivi per demolire edifici e la designazione di certi territori come “umanitari” crea una profonda contraddizione:

  1. Dislocazione forzata: gli sfollati sono costretti ad abbandonare le loro case e a rifugiarsi in aree che non sono sicure, né predisposte per accogliere così tanta gente.

  2. Violazione delle promesse di protezione: la dizione “zona umanitaria” implica che l’area sarà protetta da attacchi, che vi saranno garantiti i bisogni fondamentali; la realtà riportata dalle fonti accusa che tutto ciò sia largamente disatteso.

  3. Uso della paura come tattica: i robot esplosivi, gli attacchi notturni, la distruzione di tane di rifugiati contribuiscono non solo a distruggere fisicamente, ma anche psicologicamente la popolazione, spingendola a spostarsi ancora e ancora.

  4. Aspetti legali e morali: ci sono accuse da parte di organismi internazionali che queste pratiche costituiscano violazioni del diritto internazionale umanitario, specialmente per la protezione dei civili.

Scritto da: DANIELE BIACCHESSI


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