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Il calendario della discordia

today20 Gennaio 2024 302

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A cura di Ferruccio Bovio

Il calendario dell’Esercito italiano per il 2024 porta un titolo – fortemente voluto dalla sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti – che sta suscitando un diffuso malumore sia a livello storico, che politico.

“Per l’Italia sempre… prima e dopo l’8 settembre 1943”: sono queste, infatti, le parole che campeggiano sulla copertina del calendario che, appena pubblicato, è già divenuto un “casus” in grado di alimentare polemiche che sono tipiche di un Paese che, evidentemente, stenta a fare i conti con il proprio passato.  Con l’indirizzo dato al calendario 2024, la figlia dello storico dirigente del Msi, Pino Rauti, sembra voler superare la distinzione tra quanto avvenne, tra le nostre Forze Armate, prima e dopo la fatidica data dell’8 settembre: giorno in cui, caduto da poco tempo il fascismo, l’Italia firmò l’armistizio con gli Alleati. Il calendario – come si legge nella sua presentazione – intende rendere  omaggio ad alcuni dei militari che furono insigniti della Medaglia d’oro al Valore:uomini che parteciparono ai tragici eventi di guerra “con l’assoluta consapevolezza di servire la Patria”,  “sia prima e sia dopo l’8 settembre 1943”. E si trattò sempre – continua la prefazione – degli “stessi uomini, degli stessi Eroi”.

E qui però, anche noi abbiamo qualcosa da dire, perché il sacrificio di tanti soldati che sono caduti nei primi tre anni di guerra non può essere strumentalizzato da chi cerca di dimostrare una effettiva continuità istituzionale tra il prima e il dopo.

Anzi, ci pare che il sorvolare, come se nulla fosse,  sulle responsabilità di una classe di governo che incamminò, imperdonabilmente, verso la morte  migliaia e migliaia di giovani italiani, significhi equivocare un po’ troppo su come andarono realmente le cose. Certo che gli alpini morti di fame e di freddo nella Ritirata di Russia sono dei martiri e degli eroi ! Certo che i fanti mandati allo sbaraglio in Africa contro un nemico molto più armato sono anch’essi dei martiri e degli eroi! Ci mancherebbe altro…Tuttavia, se vogliamo veramente onorarne la memoria, dobbiamo anche ricordare che l’8 settembre segnò una svolta drammatica per il Regio Esercito che di fatto  si trovò, da un giorno all’altro, allo sbando e fu costretto a vivere quella situazione di confusa smobilitazione così ben descritta da Luigi Comencini nel suo film “Tutti a casa” del 1960.

Ma sempre lo stesso 8 settembre rappresentò pure  l’inizio di un riscatto nazionale al quale contribuirono anche tanti militari che, in quelle ore, operarono una scelta decisiva proprio “tra il prima e il dopo”: e cioè, tra la guerra combattuta a fianco di Hitler e quella per liberarci dal suo giogo criminale.

20 Gennaio 2024

Scritto da: Giornale Radio

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