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Il sistema Toti in Liguria tra potere politico, accuse di corruzione e collusioni con la mafia

today8 Maggio 2024

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A cura di Daniele Biacchessi

Il sistema Toti in Liguria tra potere politico, accuse di corruzione e collusioni con la mafia

Le carte dell’inchiesta ligure fanno emergere un vero e proprio sistema che si muove tra l’affermazione di un potere politico fino a ieri assolutamente granitico e intoccabile, accuse di corruzione e collusioni con Cosa Nostra. Un meccanismo perfettamente collaudato fatto di mazzette, voto di scambio. L’operazione degli investigatori sta facendo emergere la questione morale: da una parte ci sono favorì per aziende e imprenditori, dall’altra il ritorno in denaro cash. I sequestri preventivi, per ora, ammontano a 570 mila euro.
I personaggi coinvolti
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti avrebbe ricevuto 74 mila e 100 euro in contanti, oltre a varie promesse di finanziamenti. La stessa sorte è  toccata ad Aldo Spinelli, punto di riferimento del porto di Genova, all’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, ora amministratore delegato del colosso delle multiutility Iren, al braccio destro di Toti e suo capo di gabinetto, Matteo Cozzani. 
 
I fatti accertati dall’indagine
L’inchiesta parte dalla proroga trentennale della concessione affidata a Spinelli per le aree del terminal Rinfuse, nel dicembre 2021. Cinque giorni dopo il rinnovo del Terminal Rinfuse, da quattro società di Spinelli partono bonifici per complessivi 40 mila euro per il Comitato Giovanni Toti Liguria.
Un altro regalo ricevuto da Spinelli sono le Colonie Bergamasche di Celle Ligure. Si tratta di un complesso collocato in una delle zone più belle ed esclusive della Liguria, con caseggiati immersi in un bosco e vista mare, più una spiaggetta privata al di là dell’Aurelia.
A due passi dal terminal c’è il supermercato Esselunga. Per arrivare ai cantieri (dove ci sono stati anche due incidenti) e all’inaugurazione di un anno fa, per gli inquirenti sono state seguite “scorciatoie”, non solo per il punto vendita di Genova, ma anche per quello di Savona.
Saverio Cecchi, presidente di Ucina Confindustria Nautica, e Alessandro Campagna, direttore commerciale del Salone Nautico, risultano indagati perché avrebbero favorito Filippo Cozzani nell’appalto di una fornitura di bevande dentro il Salone, proprio dopo che Matteo Cozzani aveva garantito maggiori contributi pubblici al Salone stesso in qualità di capo di gabinetto regionale.
 

La corruzione elettorale

C’è poi l’accusa di corruzione elettorale in relazione alle ultime elezioni regionali, che chiama in causa Matteo Cozzani. Secondo la Direzione distrettuale antimafia, a Matteo Cozzani quale coordinatore regionale della campagna elettorale per la Lista “Cambiamo con Toti Presidente”, Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa, quali rappresentanti della comunità riesina di Genova, viene contestato il reato di corruzione elettorale, in concorso con il presidente della Regione Liguria.

Credits Foto: Agenzia Fotogramma

08 Maggio 2024

Scritto da: Giornale Radio

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