Scritto da Giornale Radio
A cura di Daniele Biacchessi
In Puglia, crolla il sistema politico creato da Michele Emiliano sotto i colpi dell’ultimo troncone di inchieste che riguardano i fratelli Alfonso e Enzo Pisicchio, accusati di voto di scambio e corruzione. Il leader del M5s Giuseppe Conte arriva di corsa a Bari, in piena campagna elettorale, e ritira immediatamente l’assessore al Welfare Rosa Barone dalla squadra di Governo di Michele Emiliano: “Dobbiamo estirpare l’erbaccia della cattiva politica”, dice Conte. Il Pd chiede una immediata pulizia. Finiscono fuori dal partito due consiglieri regionali, Anita Maurodinoia, indagata con il marito per voto di scambio, e Michele Mazzarano, condannato in via definitiva per corruzione. Si dimette anche il capogruppo Filippo Caracciolo. Tra i militanti di base del Pd pugliese monta la rivolta: un documento parla di disagio imbarazzante e auspica azioni più incisive ed esemplari. Il vero obiettivo è il sistema di potere intorno a Michele Emiliano. La segretaria Elly Schlein chiede massimo rigore e atti concreti al Pd pugliese. “Bisogna tenere lontani trasformisti e interessi sbagliati, serve rispetto per la comunità dem”, avverte Schlein. dIl governatore pugliese elenca tutte le denunce in Procura, le costituzioni di parte civile nei processi, le attività di vigilanza contro le truffe. “Un lavoro enorme di controllo in cui la Regione è stata parte attiva, e non è un caso che spesso le inchieste partano proprio dalle nostre segnalazioni. Non era indispensabile l’uscita del M5S dalla giunta”, si difende Emiliano che però è uomo navigato e sa perfettamente che senza l’appoggio dell’alleato principale, la sua creatura politica non esiste più, indipendentemente da possibili rimpasti.
Credits Foto: Agenzia Fotogramma
12 Aprile 2024
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