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Inchiesta sull’urbanistica di Milano. Il Gip interroga gli indagati di cui la procura chiede l’arresto

today23 Luglio 2025

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Urbanistica sotto accusa: arresti e dimissioni scuotono Milano. Oggi il gip decide sulle misure cautelari, mentre la giunta Sala cerca una via d’uscita tra scandali e successioni.

Siamo alla prova della verità sulle inchieste relative all’urbanistica di Milano. Oggi il gip Mattia Fiorentini interroga gli indagati dalla procura della Repubblica di Milano e decide se concedere o negare la richiesta di arresti domiciliari, come previsto dalla riforma Nordio. Intanto Federico Pella, di cui la procura di Milano chiede la misura cautelare del carcere, si è dimesso dalle cariche che rivestiva nella società J+S, di cui l’architetto era socio e amministratore.

Chi sono gli indagati

Ecco i personaggi chiave dell’intrigo milanese. Giuseppe Marinoni, 64 anni, architetto, svolge attività di progettazione e ricerca sulle tematiche inerenti la trasformazione della città contemporanea. È coinvolto come ex componente e presidente della Commissione Paesaggio. Le accuse mosse nei suoi confronti sono corruzione, falso e induzione a dare o promettere utilità sui grandi progetti di trasformazione immobiliare.

Manfredi Catella, 67 anni, livornese, fondatore e Ceo di Coima Sgr, società leader nella gestione di fondi immobiliari e nello sviluppo di grandi progetti di rigenerazione urbana. Nel mirino della Procura c’è un presunto accordo corruttivo con Alessandro Scandurra, pure lui indagato. Coima avrebbe conferito a Scandurra (membro della Commissione Paesaggio) incarichi professionali retribuiti per circa 138.000 euro, mentre questi partecipava alla valutazione e approvazione di progetti Coima all’interno della stessa Commissione.

Giancarlo Tancredi: 64 anni, milanese, è un architetto e funzionario pubblico, diventato nel 2021 Assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune di Milano nella giunta del sindaco Beppe Sala. È accusato di aver favorito Giuseppe Marinoni, presidente della Commissione per il Paesaggio, anche in presenza di evidenti conflitti di interesse. Tra gli episodi più emblematici, vi è quello relativo al progetto “P39 – Torre Botanica/Pirellino” promosso da Coima. Tancredi avrebbe agito su richiesta diretta di Manfredi Catella e dell’architetto Stefano Boeri, per capovolgere un parere negativo già espresso dalla Commissione.

Il dopo Tancredi passa nelle mani di Scavuzzo, vice di Sala

Il sindaco Beppe Sala interviene sui tempi e le modalità con cui sarà scelto il nuovo assessore alla Rigenerazione Urbana dopo le dimissioni di Giancarlo Tancredi. “Non voglio prendere una decisione con un’urgenza che può portarci a fare riflessioni sbagliate nel breve. Voglio pensarci, nel frattempo attribuisco temporaneamente, sottolineo temporaneamente, le deleghe alla vicesindaca Anna Scavuzzo”. La strada di Sala resta ancora tortuosa.

Urbanistica Milano: il “Pirellino” e la scomparsa della Torre Botanica

Un elemento centrale e simbolico dell’inchiesta urbanistica milanese è il cosiddetto Pirellino, l’ex Torre dei Servizi Tecnici Comunali di via Pirelli 39. Acquistato da COIMA nel 2019 per 175 milioni, l’edificio – costruito nel 1966 e abbandonato dal Comune nel 2015 – avrebbe dovuto rientrare nella seconda fase di Porta Nuova, trasformandosi in un hub eco-urbano composto da tre parti: la riqualificazione dell’edificio esistente, un innovativo Ponte-Serra con funzione pubblica, e una sontuosa Torre Botanica progettata da Stefano Boeri, fratello architettonico del Bosco Verticale con terrazzi verdi capaci di produrre ossigeno e assorbire CO₂.

Il masterplan iniziale prevedeva 1 700 m² di vegetazione distribuita tra fiori e piante officinali, pannelli fotovoltaici capaci di coprire il 65 % del fabbisogno energetico e savings in CO₂ grazie alla struttura in legno. Ma tra fine 2023 e inizio 2024, le autorità comunali e i cambiamenti normativi del PGT hanno fatto saltare – o almeno ridimensionare drasticamente – queste parti iconiche: il Ponte-Serra è stato annullato e la Torre Botanica cancellata, lasciando solo la ristrutturazione “conservativa” del vecchio edificio.

Il caso simbolico del sistema urbano-massonico

Per la Procura, il Pirellino incarna quello che definiscono “un sistema di favori”: pressioni politiche e professionali esercitate da Tancredi, Boeri e Catella (oltre a Marinoni e Sala) miste a messaggi WhatsApp che hanno forzato un iter autorizzativo apparentemente democratico. Le indagini – coordinate dalla Procura di Milano – non solo hanno congelato i cantieri (rinviati al 2025 o oltre) ma hanno portato alla richiesta di misure cautelari per i protagonisti coinvolti.

La trasformazione verde, simbolo di una Milano sostenibile, rischia oggi di restare solo un ricordo di rendering, mentre dentro quei prospetti si gioca una partita giudiziaria e politica assai più complessa.

Scritto da: DANIELE BIACCHESSI


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