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Le inchieste sull’urbanistica di Milano travolgono il sindaco Sala e la sua giunta

today17 Luglio 2025

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Il “Sistema Milano” sotto processo: speculazione edilizia selvaggia e intreccio politico‑affaristico scuotono Palazzo Marino, Sindaco Sala coinvolto.

Le inchieste della Procura di Milano sull’urbanistica della città, con le indagini sul sindaco Giuseppe Sala, le richieste di arresto dell’assessore Giancarlo Tancredi, del costruttore Manfredi Catella, il coinvolgimento dell’architetto Stefano Boeri, travolgono la giunta di centrosinistra del capoluogo lombardo. Secondo il procuratore capo di Milano Marcello Viola, nelle attività investigative sul cosiddetto “Sistema Milano” sono emersi “profili di incontrollata espansione edilizia”.

I reati addebitati al sindaco Sala sono false dichiarazioni su qualità personali proprie o di altre persone e concorso in induzione indebita a dare o promettere utilità. Per altri indagati, ci sono anche falso e corruzione. Oltre a Tancredi e Catella, i magistrati chiedono la detenzione per il costruttore, Andrea Bezziccheri, già indagato per altri progetti edilizi, per gli ex componenti della Commissione per il paesaggio del Comune: Giuseppe Marinoni e l’architetto Alessandro Scandurra. Stessa misura è stata chiesta infine per l’architetto Federico Pella.

Il centro delle indagini e la difesa del sindaco Sala

Già a marzo era stato arrestato l’ex dirigente comunale Giovanni Oggioni, che aveva avuto, scrivono i magistrati “un ruolo fondamentale per favorire progettisti e società, per far passare pratiche anche non conformi alla normativa, per facilitare cantieri, compiendo una serie indeterminata di reati”. Ora arriva la svolta. Sala attacca i pm e dice di non riconoscersi nella ricostruzione dei magistratiLe opposizioni chiedono le dimissioni di sindaco e giunta.

Non so se arriveranno o se sarà la soluzione migliore, perché temo che il “Sistema Milano” sia marcio dalle fondamenta, indipendentemente da chi governa la città. I pm Petruzzella, Filippini e Clerici che avevano arrestato Giovanni Oggioni, due funzionari e l’architetto Marco Cerri, parlavano già mesi fa di un sistema “che in alcuni casi assume i crismi di un patto corruttivo, volto a favorire una speculazione edilizia selvaggia”. Eravamo solo nel marzo 2025.

Cos’è il “Pgt ombra”: speculazione edilizia a Milano

Il termine “Pgt ombra” emerge frequentemente nelle intercettazioni dell’inchiesta. Indica una sorta di piano regolatore parallelo, non ufficiale, voluto da soggetti privati (imprenditori, architetti, assessori) per aggirare il Piano di Governo del Territorio (PGT). L’obiettivo è quello di orientare l’urbanistica pubblica verso esigenze private, con volumi edilizi e volumetrie fuori norma, tramite accordi extra istituzionali.

Secondo un’analisi dell’uso improprio degli strumenti urbanistici milanesi, il PGT è stato trasformato in una “banca” di diritti edificatori commerciabili: i privati acquistano il diritto a costruire in cambio della cessione di aree o infrastrutture, ma senza realizzare un vero equilibrio tra benefici pubblici e interessi privati. Il risultato è una crescita edilizia sproporzionata, con introiti per i costruttori e scarsi ritorni sociali.

Chi gestiva il Pgt ombra

Le indagini puntano su figure come il presidente della Commissione Paesaggio, Giuseppe Marinoni, l’assessore Tancredi e l’architetto Federico Pella. Dalle chat sequestrate emerge chiaramente la volontà di mettere in atto un piano privato (“Pgt ombra con alte parcelle”), e la condivisione di strategie con cittadini pubblici di governo. L’inchiesta ha individuato nove punti specifici (tra cui Cascina Gobba, San Donato, San Siro, Bovisa) dove il “Pgt ombra” avrebbe agevolato carenze nella pianificazione, conflitti di interesse e accordi sui progetti edilizi con società come Coima, Hines e EuroMilano.

La mancanza di sincronizzazione tra cessione di diritti e realizzazione dei servizi pubblici (verde, scuole, infrastrutture) ha portato a interventi disomogenei, con alte densità e scarso investimento nella qualità urbana. I magistrati hanno descritto un sistema radicato negli uffici comunali, basato su manipolazione normativa, falsità documentali e conflitti d’interesse. Su questi presupposti sono state disposte perquisizioni, sequestri e arresti. Il Gip deciderà il 23 luglio sulle misure cautelari in corso.

Scritto da: DANIELE BIACCHESSI


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