Il Corsivo

Israele fuori da ogni controllo: colpisce i caschi blu di Unifil in Libano

today4 Settembre 2025

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Attacco ai caschi blu in Libano: Israele sfida l’Onu e rischia di riaccendere il conflitto con Beirut.

Non solo le azioni contro la popolazione civile di Gaza, chi cerca aiuti alimentari, chi fugge dai massacri. Ormai Israele è fuori da ogni controllo internazionale. I droni israeliani hanno lanciato varie granate non lontano dalle postazioni dove stavano lavorando alcuni caschi blu impegnati a rimuovere blocchi stradali che impedivano l’accesso a un avamposto Onu.

Nessuno ferito, ma Unifil ha definito uno degli attacchi più gravi contro il suo personale dal cessate il fuoco di novembre, quello che, almeno in teoria, ha interrotto la guerra tra Israele e Libano. Unifil aveva informato in anticipo l’esercito israeliano dei lavori di sgombero stradale in corso nella zona a sud-est del villaggio di Marwahin, Quindi ciò che è accaduto non è un errore, ma una azione premeditata contro l’Onu.

La reazione del ministro della Difesa Crosetto

Crosetto parla di un atto rilevante e grave. “Non è una cosa accaduta indipendentemente dalla volontà dell’Idf ma, a quanto ha comunicato Unifil, una scelta precisa”, afferma il ministro. La versione di Idf fa acqua da tutte le parti. Sostiene che non ci sia stato nessun attacco intenzionale contro Unifil.

“Una forza che operava in un avamposto nel Libano meridionale ha identificato un sospetto e gli ha lanciato contro granate stordenti, per allontanare la minaccia”, ha riferito un portavoce. Peccato che quelli che gli israeliani chiamano sospetti fossero invece caschi blu dell’Onu in missione in Libano. Visto che il compito più importante di Unifil è garantire da 18 anni la pace tra Israele e Libano, e riferire all’esercito libanese le violazioni del cessate il fuoco. non si esclude l’idea di Israele di creare un pretesto per far ripartire il conflitto su larga scala.

Il quadro normativo: la Risoluzione 1701 e il mandato di UNIFIL

L’attacco descritto sei granate, lanciate da droni israeliani vicino ai caschi blu impegnati nello sgombero della strada a sud-est di Marwahin è stato definito da UNIFIL “uno dei più gravi contro il personale e gli assetti della missione” dalla fine del cessate il fuoco di novembre.

È qui che entra in gioco la Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza, adottata nel 2006 al termine della guerra tra Israele e Hezbollah: essa non solo ha dato forma a un nuovo assetto operativo per UNIFIL, ma ha rafforzato il suo mandato, includendo il monitoraggio del cessate il fuoco, il supporto alle Forze Armate Libanesi sul territorio meridionale, e il sostegno all’accesso umanitario e al rientro degli sfollati.

Violazioni dell’impegno internazionale e responsabilità della sicurezza

Una delle criticità principali sollevate dall’incidente è l’apparente contraddizione con l’obbligo, sancito dalla Risoluzione 1701, per le parti coinvolte di garantire la protezione dei caschi blu. UNIFIL ha sottolineato che l’esercito israeliano aveva ricevuto comunicazione preventiva delle operazioni di sgombero; eppure, il lancio delle granate nelle vicinanze—una ad appena 20 metri e tre entro 100 metri dai peacekeeper—contrasta con questa premessa.

Il Segretario Generale dell’ONU António Guterres ha ribadito che ogni azione che metta in pericolo i peacekeeper è “completamente inaccettabile”, aggiungendo che spetta alle parti provvedere alla sicurezza del personale ONU.

Il ruolo geopolitico e la traiettoria della missione UNIFIL

Il contesto dell’incidente non può essere disgiunto dal crescente dibattito sul futuro di UNIFIL: il Consiglio di Sicurezza ha infatti deciso di estendere il mandato fino alla fine del 2026, avviando poi un ritiro graduale. Francia e altri stati membri si sono espressi con preoccupazione, segnalando che l’uscita di scena della missione potrebbe lasciare un vuoto di governance nel sud del Libano, che lo Stato libanese fatica a colmare autonomamente.

In tale quadro, gli attacchi contro UNIFIL – come quello odierno – rischiano di diventare un effetto collaterale grave della crisi più ampia che riguarda la sicurezza regionale, la disarmamento di Hezbollah e la legittimazione statale libanese sul territorio.

Scritto da: DANIELE BIACCHESSI


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