Il Corsivo

La questione morale travolge il sindaco di Milano Sala e la sua giunta

today18 Luglio 2025

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Dal sogno di Berlinguer alla realtà del “Sistema Milano”: la questione morale torna a travolgere la politica tra scandali, speculazione edilizia e 74 indagati. È il tempo del dovere, non del potere.

Era il 28 luglio 1981, e sul quotidiano La Repubblica compariva un’intervista dell’allora segretario del Pci Enrico Berlinguer a Eugenio Scalfari. Nella politica italiana entrava in scena la “questione morale”. “I partiti non fanno più politica. I partiti hanno degenerato e questa è l’origine dei malanni d’Italia. sono macchine di potere che si muovono soltanto quando è in gioco il potere: seggi in comune, seggi in parlamento, governo centrale e governi locali, ministeri, sotto-segretariati, assessorati, banche, enti. se no, non si muovono”, diceva Berlinguer.

Quarantaquattro anni dopo, a 23 anni dall’inchiesta dei magistrati di “Mani pulite”, Milano torna al centro di un nuovo scandalo giudiziario che fa emergere una consorteria corruttiva tra politica, costruttori, progettisti e sottobosco economico- finanziario, e che coinvolge il sindaco Giuseppe Sala, un assessore della sua giunta, costruttori, architetti tra i più famosi in Italia, per un totale di ben 74 indagati. Al centro delle inchieste ci sono nove progetti edilizi oggetto di intensa speculazione: Cascina Gobba, San Donato, Baggio, Fiorenza, Famagosta, Linate, Opera, Assago, Figino. il Sistema Milano.

Il dovere della politica

Profili di incontrollata espansione edilizia, che hanno assunto dimensioni di rilievo notevolissimo”, scrive il procuratore capo di Milano Marcello Viola. Non saremo noi a mettere in piedi processi mediatici, li lasciamo ad analisti di parte. Solo i tribunali e le sentenze definitive ci diranno se ciò che leggiamo oggi tra le carte giudiziarie aveva un fondamento.

Restano però i comportamenti dei politici, arroccati a una salvaguardia di casta, ad una protezione di famiglia, che portano l’orologio indietro nel tempo, quando il potere tutelava il potere e i suoi accoliti. Servirebbe ora una nuova era, quella dei politici disinteressati con ambizioni oneste, per cui gli alti uffici restano un dovere e una missione da compiere per il bene del Paese. Sarebbe giunto il tempo della responsabilità, il momento del dovere della politica.

La “questione morale” tra memoria storica e attualità politica

La “questione morale” è un concetto che ha attraversato la storia politica italiana, assumendo diverse sfumature e significati nel corso degli anni. Il termine fu coniato negli anni Settanta per indicare la crisi dei partiti politici italiani, accusati di corruzione, clientelismo e incapacità di rappresentare gli interessi reali dei cittadini. Enrico Berlinguer, segretario del PCI, lo riprese e lo rese celebre in un’intervista del 28 luglio 1981 con Eugenio Scalfari, pubblicata su La Repubblica.

In quell’occasione, Berlinguer denunciò la degenerazione dei partiti, definendoli “macchine di potere e di clientela” prive di ideali e passione civile. La sua analisi si concentrava sul fatto che i partiti non facevano più politica, ma gestivano interessi e potere, distorcendoli e senza perseguire il bene comune. Questa denuncia divenne un punto di riferimento per molti italiani, soprattutto per coloro che vedevano nella politica una via per il cambiamento e il miglioramento della società. La “questione morale” divenne così un tema centrale nel dibattito pubblico, influenzando le scelte politiche e le aspettative dei cittadini nei confronti dei loro rappresentanti.

Da denuncia etica a strumento politico

Tuttavia, con il passare degli anni, la percezione della “questione morale” è cambiata. Se inizialmente era vista come un problema legato alla corruzione e al malaffare, oggi viene spesso utilizzata per criticare la classe politica in generale, senza distinguere tra chi è effettivamente colpevole e chi cerca di operare onestamente. Questo ha portato a un fenomeno di disillusione e sfiducia nei confronti della politica, con molti cittadini che si sentono lontani e distanti dai processi decisionali.

Inoltre, la “questione morale” ha assunto connotazioni diverse a seconda del contesto storico e politico. Negli anni Ottanta e Novanta, ad esempio, con l’emergere di Tangentopoli e l’inchiesta “Mani Pulite”, la lotta alla corruzione divenne un tema centrale, ma anche un’arma politica per delegittimare gli avversari. Oggi, la “questione morale” viene spesso utilizzata per criticare la classe politica in generale, senza distinguere tra chi è effettivamente colpevole e chi cerca di operare onestamente.

Scritto da: DANIELE BIACCHESSI


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