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La sfida di Ursula ai sovranisti. Varata la nuova commissione: c’è Raffaele Fitto

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A cura di Daniele Biacchessi

La sfida di Ursula ai sovranisti. Varata la nuova commissione: c’è Raffaele Fitto.
Ursula von der Leyen sfida i sovranisti con alcune mosse politiche che intendono innanzitutto compattare la sua nuova maggioranza uscita fuori dalle recenti elezioni europee (Popolari, socialisti, verdi e liberali), offrire una sponda ai Conservatori con la nomina di Raffaele Fitto di Fratelli d’Italia a vice presidente esecutivo come chiesto da Giorgia Meloni. La strategia della von der Leyen concentra il controllo politico sulla sua figura istituzionale, una sorta di cancelliere europeo che garantisce, con l’ausilio tecnico di Mario Draghi, una stabilità di forma e di sostanza. Le linee guida del nuovo collegio europeo sono dettate dal rapporto Draghi: competitività,  decarbonizzazione e digitalizzazione. Su questi tre punti si concentra l’attività dei commissari.

La missione di Raffaele Fitto.
Al di là del messaggio politico e dell’apertura di Ursula von der Leyen ai Conservatori, la missione di Raffaele Fitto è delicata e centrale. Fitto gestirà i fondi dei Pnrr insieme al lettone Valdis Dombrovskis, che avrà il portafoglio all’Economia ma non sarà più vicepresidente esecutivo.  “Realizzare le riforme e gli investimenti concordati stabiliti nei Pnrr dei Paesi Ue entro la scadenza del 2026 sarà una sfida significativa e richiede sforzi costanti da parte di tutti i Paesi e della Commissione”, è l’indicazione contenuta nella lettera inviata da Von der Leyen al commissario italiano.

 
Il ruolo decisivo di Mario Draghi.
La vera mente ispiratrice di questa nuova Commissione resta Mario Draghi che ha presentato il suo rapporto davanti al Parlamento europeo. Draghi ha insistito sulla necessità di una forma di finanziamento emessa a livello comunitario. “Se ci si oppone alla costruzione di un vero mercato unico, all’integrazione del mercato dei capitali e all’emissione del debito comune, ci si oppone ai nostri obiettivi Ue”, ha detto Draghi, secondo cui il debito comune, “non è per la spesa pubblica generale o per i sussidi”, ma “per realizzare gli obiettivi fondamentali” per la nostra futura competitività. Qui si cimenterà il futuro europeo nei prossimi anni.

Credits Foto: Agenzia Fotogramma

18 Settembre 2024

Scritto da: Giornale Radio

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