Il Corsivo

L’appello delle piazze all’unità del centrosinistra

today27 Ottobre 2025

Sfondo
share close
Scritto da Daniele Biacchessi

Dalle piazze il richiamo all’unità delle opposizioni si scontra con la nascita di nuove correnti e progetti riformisti nel campo progressista.

Dal corteo della Cgil di sabato a Roma, che ha portato in piazza oltre 200 mila persone sui temi del riarmo e di contrasto alla manovra del Governo, giunge la richiesta di unità dei partiti di opposizione. Lo stesso appello corre in queste ore sui social. La segretaria del Pd Elly Schlein ha proposto agli altri leader un vertice dopo le elezioni regionali in Puglia, Campania e Veneto, per costruire un programma condiviso.

Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Avs prendono l’impegno di lavorare per un’agenda di governo alternativa a quella del centro destra. Giuseppe Conte del M5s, in forte calo alle elezioni nelle Marche, Calabria e Toscana, è stretto dal nuovo fronte interno guidato da Chiara Appendino che chiede di smarcarsi dal campo largo, e i sondaggi che certificano la crisi del movimento.

I riformisti tentano la spallata a Elly Schlein

Il Pd resta la forza politica più corposa della coalizione di centrosinistra, ma Elly Schlein si trova alle prese con la nascita della corrente riformista formata da Paolo Gentiloni, Lorenzo Guerini, Graziano Delrio, Pina Picierno, Filippo Sensi, Giorgio Gori e altri dirigenti soprattutto milanesi. Intanto Matteo Renzi di Italia Viva manda avanti la sua “Casa Riformista”, Alessandro Onorato spinge il Progetto Civico Italia insieme a Silvia Salis e Gaetano Manfredi.

Ernesto Maria Ruffini rilancia “Più Uno”, evocando lo spirito dell’Ulivo e Carlo Calenda lancia la sua rete per aggregare tutti i liberalsocialisti in un soggetto unico. E nella frammentazione, in attesa di una alternativa, l’elettorato di opposizione si trova ad un bivio tra certezza di una rappresentanza credibile, coesa e viva, e astensione.

Dalle piazze il richiamo all’unità: Progetto Civico Italia

Il Progetto Civico Italia nasce in autunno 2025 come rete nazionale di amministratori locali di area centrosinistra che intendono costituire un laboratorio politico-amministrativo alternativo al tradizionale apparato dei partiti. Il promotore principale è Alessandro Onorato, assessore ai Grandi Eventi del Comune di Roma, che il 20 ottobre ha presentato a Roma la rete con l’obiettivo «di mettere insieme tantissime realtà che in tutta Italia amministrano in forma civica città, province e regioni».

Alla presentazione erano presenti – tra gli altri – la sindaca di Genova Silvia Salis, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi (e presidente dell’ANCI) e anche la partecipazione – a sorpresa – dell’ex capo del governo e leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. L’idea-guida che informa il progetto è quella di far emergere una quarta gamba del centrosinistra, più radicata nel livello locale e nei governi territoriali, e meno legata agli schemi dei partiti nazionali tradizionali, pur restando in campo progressista.

Onorato stesso ha chiarito che «non siamo Terzo Polo, siamo nel centrosinistra e siamo alternativi». Il progetto, allo stato attuale, si presenta come una “rete” piuttosto che un partito strutturato: Onorato ha indicato che potrebbe diventare un movimento politico, o addirittura un partito, entro il 2026. Sul piano programmatico le linee sono ancora in embrione: la forza del Progetto Civico Italia risiede nel “buon governo”, nella prossimità amministrativa e nel protagonismo degli amministratori locali, ritenuti interlocutori più vicini ai cittadini e meno distanti rispetto agli organi nazionali.

Come evidenziato dalla stampa, l’obiettivo dichiarato è costruire «una rete civica e riformista di esperienze amministrative che possa aiutare il centrosinistra a mettere in campo un’alternativa». In questo senso, il progetto intende canalizzare “energie” amministrative fino ad oggi marginalizzate nell’arena nazionale, creando sinergie fra città, province, regioni e, potenzialmente, un soggetto politico unitario. Tuttavia, il progetto affronta già alcune incognite e sfide.

In primo luogo, la difficile convivenza con altri soggetti già esistenti nel campo progressista, come il Partito Democratico, la coalizione Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) e lo stesso Movimento 5 Stelle, tutti impegnati nella ristrutturazione interna e nel confronto post-elezioni regionali. In secondo luogo, la trasformazione da rete ad organismo politico stabile richiede tempo, infrastrutture organizzative, chiarezza identitaria e una proposta che vada oltre l’amministrazione locale per avere impatto nazionale.

Anche il contesto della legge elettorale, delle alleanze future e della competizione con la destra – in particolare con Giorgia Meloni – rappresenta un fattore critico da cui dipende la rilevanza del progetto. Un’ulteriore questione è la capacità della rete di attrarre un pubblico oltre gli amministratori: serve un’operazione di comunicazione e mobilitazione verso la base sociale che conferisca legittimità e visibilità nazionale.

Scritto da: Daniele Biacchessi


GIORNALE RADIO

Giornale Radio, la radio libera di informare.

Notizie del giorno: notizie di cronaca, di politica,notizie dal mondo, notizie sportive, di economia, di salute e tecnologia. Notizie di oggi in radio streaming, in WEB TV e in podcast.