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Il Corsivo
today27 Marzo 2024
A cura di Daniele Biacchessi
Come da tradizione, alle prossime elezioni europee del 8 e 9 giugno i partiti vanno in direzioni diverse spinti dal sistema proporzionale, quindi si muovono fuori dalle logiche che governano le alleanze e le coalizioni. Si devono leggere così le forti fibrillazioni all’interno degli schieramenti. Scintille si rilevano tra Matteo Salvini della Lega e Antonio Tajani di Forza Italia, mediate con fatica dalla premier Giorgia Meloni. Non c’è dichiarazione che vada nella direzione dell’unità. Il capo leghista rimarca le distanze e sostiene che in Europa il centrodestra rimane su posizioni differenti. Il leader azzurro gli ricorda che fu proprio Salvini a contribuire ad un primo via libera a Ursula von der Leyen. Ieri si era sparsa la voce che Meloni volesse affrontare Salvini in un faccia a faccia chiarificatore a Palazzo Chigi, ma il ministro dei Trasporti ha disertato il Consiglio dei ministri perché impegnato nella campagna elettorale delle elezioni regionali in Basilicata. Nell’opposizione, il Pd annuncia le candidature della segretaria Elly Schlein, del sindaco di Bari Antonio Decaro, di Lucia Annunziata. Matteo Renzi si accorda con Emma Bonino, Giuseppe Conte boccia Virginia Raggi. Per Schlein l’obiettivo è quello di trainare i voti della sinistra, soprattutto creare una sorta di effetto domino che imponga le candidature dirette di tutti i leader nello scontro europeo. Meloni e Tajani ci stanno riflettendo, Salvini e Conte hanno ribadito il no.
Scritto da: Giornale Radio
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