Manovra. Inizia il classico assalto alla diligenza

A cura di Daniele Biacchessi

L’ordine di scuderia è approvare la manovra economica in tempi ragionevoli. Il primo step avviene mercoledì 20 dicembre quando il provvedimento del Governo approda a Palazzo Madama, con voto di fiducia previsto venerdì 22 dicembre. Poi l’iter della legge di bilancio passerà alla Camera e il voto finale avverrà tra Natale e fine anno. Ma, come da tradizione, inizia il classico assalto alla diligenza. Gli occhi sono puntati sul cosiddetto “tesoretto”. Uno degli emendamenti depositati dal governo prevede stanziamenti per Forze di polizia, Forze armate e Vigili del Fuoco. Per recuperare questi 100 milioni viene sforbiciata la dote già esigua per consentire le modifiche parlamentari e tagliato di 15 milioni l’anno per tre anni anche il nuovo fondo per l’accoglienza dei migranti e dei minori non accompagnati, anche a favore dei Comuni interessati. Anche l’intervento più atteso, quello sulle pensioni di alcune categorie della pubblica amministrazione, non ha placato le proteste: la correzione non convince né le minoranze né i sindacati, nemmeno quelli dei medici, che hanno confermato lo sciopero del 18 dicembre. A questi punti rimasti scoperti si aggiungono i mugugni dei deputati del centrodestra nei confronti del presidente della Camera Lorenzo Fontana, per lo sforamento dei tempi di approvazione della manovra. È diventato lui, suo malgrado, il terminale dell’insoddisfazione di ampi settori della maggioranza verso il governo. Alla fine, proprio come nel passato e con altri governi, la manovra sarà approvata, con ogni probabilità poche ore prima di cadere nel baratro dell’esercizio provvisorio.

Credits: Agenzia Fotogramma

16 Dicembre 2023

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