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Nuova bufera al ministero della Cultura. Il capo di Gabinetto Spano si dimette. Ed è solo l’inizio

today24 Ottobre 2024

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A cura di Daniele Biacchessi

Nuova bufera al ministero della Cultura. Il capo di Gabinetto Spano si dimette. Ed è solo l’inizio.

Il servizio annunciato da Sigfrido Ranucci nella puntata di Report di domenica non è ancora andato in onda e il ministero della Cultura guidato da Alessandro Giuli, dopo lo scandalo Gennaro Sangiuliano/Maria Rosaria Boccia, piomba nuovamente nel caos. Il mandato di Francesco Spano come Capo di Gabinetto del ministro, giunto dopo il durissimo siluramento di Francesco Gilioli, è durato neanche dieci giorni, poi sono giunte le sue dimissioni. Scrive Spano nella sua lettera spedita a Giuli: ” Il contesto venutosi a creare, non privo di sgradevoli attacchi personali, non mi consente più di mantenere quella serenità di pensiero che è necessaria per svolgere questo ruolo così importante”. Ma Ranucci parlerà di due casi analoghi a quello di Sangiuliano/Boccia. Si deduce dunque che gli scandali siano sono all’inizio e che coinvolgono personaggi influenti del partito di maggioranza, cioè Fratelli d’Italia, e, con ogni probabilità, perfino l’attuale ministro.

 
Il caso Spano

Francesco Spano diventa segretario generale del Museo nazionale delle arti del XXI secolo già con Giovanna Melandri. Viene poi confermato dal neo-presidente Giuli nell’autunno del 2022, e sceglie fra i collaboratori retribuiti suo marito, l’avvocato Marco Carnabuci come consulente specialistico per la predisposizione del Mog (Modello organizzazione di gestione) a 14mila euro trimestrali. Visto lo stretto legame tra l’attuale ministro della Cultura e Spano, è difficile che il primo non conoscesse la natura dei rapporti che allora intercorrono fra il suo segretario generale e il neo-assunto. La nomina di Spano da parte di Giuli era stata criticata dal presidente del Senato Ignazio La Russa e dai vertici di Fratelli d’Italia. Il neo-ministro Giuli ha rivendicato la sua autonomia, e ora rischia il posto. Pensare che volevano affermare l’egemonia culturale della destra italiana. 

Credits Foto: Agenzia Fotogramma

24 Ottobre 2024

Scritto da: Giornale Radio

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