A cura di Daniele Biacchessi
Come previsto dagli analisti e dai sondaggi, Donald Trump trionfa nel caucus dell’Iowa. La sua vittoria è piena e travolge il suo partito e i candidati repubblicani come l’ex ambasciatrice all’Onu Nikki Haley e il governatore della Florida Ron DeSantis, che non riescono a colmare la differenza numerica con l’ex presidente americano. Il successo di Trump era così certo che perfino una agenzia di stampa generalmente cauta ha battuto la notizia 31 minuti prima dell’annuncio ufficiale. Le quattro incriminazioni con accuse gravissime, tra cui quella di essere il mandante e l’organizzatore dell’assalto suprematista al Capitol Hill, hanno aiutato Trump a tornare al centro della scena politica, grazie ad un programma perfettamente in linea con il suo elettorato, dall’aborto ai tagli alle tasse. L’affermazione dei valori dell’America più reazionaria e conservatrice risulta alla luce di questo risultato più importante di qualsiasi limite personale. La dimensione del successo di Trump in Iowa non ha precedenti nella storia dei caucus repubblicani, perché finora il massimo vantaggio ottenuto da un candidato vincente era stato del 12%. Dunque gli elettori repubblicani hanno preferito la vecchia figura del miliardario che parla alla pancia della provincia americana, confermando così l’esistenza di un presunto complotto giudiziario ordito dai democratici per impedire a Donald Trump di tornare alla Casa Bianca. Joe Biden incassa il duro colpo e invita il popolo democratico alla mobilitazione. “Se le prime proiezioni sono giuste, Trump è avviato verso la nomination repubblicana. Questo significa che dobbiamo impegnarci ancora di più per vincere le elezioni”. L’avvio delle primarie mette così l’ipoteca sulla nomination del Partito repubblicano e lancia un preoccupante avvertimento al presidente Joe Biden in vista del voto del 5 novembre per la Casa Bianca, e all’intero Paese.
Credits: Agenzia Fotogramma
16 Gennaio 2024
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