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Un guasto tecnico sulla rete ferroviaria blocca l’Italia per ore. Salvini nel mirino delle opposizioni.

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A cura di Daniele Biacchessi

Un guasto tecnico sulla rete ferroviaria blocca l’Italia per ore. Salvini nel mirino delle opposizioni.

Un mercoledì infrasettimanale di una normale settimana lavorativa l’Italia si blocca a causa di un guasto tecnico. “Raro”, dicono da RFI. Sarà anche raro, ma gli effetti in poche ore sono devastanti per le comunicazioni dei trasporti del nostro Paese. Non parliamo dei ritardi che ogni pendolare è costretto a subire ogni giorno. No, qui siamo nel cuore pulsante degli snodi ferroviari, quelli che registrano la maggiore affluenza di passeggeri. Dalle 6.30 la circolazione tra le due stazioni principali di Roma, Termini e Tiburtina, si è fermata e il traffico è ripreso intorno alle 8.45. Non basta, perché a questo cortocircuito si aggiungono presto altri due guasti sulle linee adriatica e tirrenica, sulla Bologna-Ancona e sulla linea Pisa-Roma. A quel punto i viaggiatori non hanno vie d’uscita, tocca attendere. I tabelloni misurano ritardi impressionanti. Il bilancio è tutto sulle spalle dei passeggeri. Oltre 100 convogli di Trenitalia parzialmente cancellati o cancellati. Trentuno treni Alta Velocità e Intercity sono stati parzialmente cancellati mentre altri 31 cancellati. Altri sessanta convogli soppressi tra i regionali del Lazio. Quaranta i treni Alta Velocità o Intercity in ritardo. Non è colpa degli hacker ma della struttura ferroviaria e di chi la dirige.

Le scuse di RFI e le accuse dell’opposizione.

I disagi arrivano dopo un’estate caratterizzata anche da ritardi nelle settimane più calde di agosto a causa di un programma di manutenzioni sulla rete. “E’ doveroso scusarsi per i disagi importanti della giornata”, ammette l’amministratore delegato di Rfi Gianpiero Strisciuglio. Le scuse però non sono ancora arrivate dal ministro dei Trasporti e Infrastrutture Matteo Salvini il cui compito principale sarebbe quello di vigilare e intervenire in casi come questi. Secondo la leader del Pd Elly Schlein, “il ministro Salvini si occupa di tutto tranne che dell’emergenza trasporti e a pagare il prezzo più alto sono i passeggeri, non si occupa di fare funzionare le Ferrovie, pensa solo a come venderle.” Alle parole della Schlein si accoda un pò tutta l’opposizione. La maggioranza fa quadrato intorno al ministro, ma in Italia e altre democrazie avanzate, ministri dei Trasporti hanno rassegnato le dimissioni dopo gravi guasti della rete ferroviaria o incidenti. Era accaduto al ministro greco Kostas Kramanlis, ai titolari dei Trasporti, Interni e Sviluppo economico bulgari, era accaduto all’ex ministro Claudio Burlando. Un errore tecnico di queste dimensioni non solo avrebbe bisogno di accertamenti rapidi, ma anche di una verifica sulle capacità organizzative e di controllo del ministro competente, al di là della sua appartenenza politica.

 

Credits Foto: Agenzia Fotogramma

3 ottobre 2024

Scritto da: Giornale Radio

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