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A cura di Ferruccio Bovio
L’escalation di bombardamenti che nelle ultime settimane è diventata furiosa, induce a pensare che Putin, in questo momento, stia puntando ben più sulle armi che sulla diplomazia per affermare – in maniera inequivocabile – il fatto che i confini di quelle che lui è solito definire le “nuove realtà territoriali”, dovranno coincidere esattamente con le sue pretese. E non caso, per i civili ucraini, il mese di giugno – con 232 morti e 1.343 feriti – è stato il più cruento da quando è scoppiato il conflitto. In generale, il primo semestre 2025, con una intensità di vittime innocenti che è cresciuta di settimana in settimana, ha fatto registrare un numero di morti e feriti civili (e cioè 6.754 unità) che ha superato del 54% quello dello scorso anno.
Ma la pressione sull’acceleratore esercitata dal Cremlino ha toccato i suoi picchi più alti anche sul vero e proprio campo di battaglia, dove ultimamente le sue truppe hanno conquistato 203 chilometri quadrati. Sia chiaro, stiamo parlando di un’espansione che, nel solo mese di maggio, è costata alla Russia la vita di ben 31mila soldati… Un numero impressionante, che non ha precedenti e che va tristemente ad aggiungersi a quel milione di militari inviati da Putin che, dal febbraio 2022 – tra deceduti ed invalidi – sono stati sacrificati ad una causa di cui sfugge, al buon senso, la benchè minima comprensione. E se chiamiamo in gioco il buon senso è perché – come calcolato dall’Economist – con un’avanzata di circa 15 chilometri quadrati al giorno, Mosca sta immolando l’esistenza di un suo uomo ogni 0,038 chilometri quadri…Pertanto, non è possibile che Putin non sia consapevole del dato che, procedendo di questo passo, gli occorrerebbero 4 anni per conquistare i territori delle quattro regioni ucraine che egli intende annettere ed altri 89 per occupare l’intera Ucraina. E poichè non ci stiamo certamente riferendo ad uno sprovveduto, è chiaro come il presidente russo, in questa fase, stia giocando – forse d’azzardo – tutte le carte di cui ancora dispone, nel tentativo di sfinire Zelensky ed il suo popolo nel più breve tempo possibile. Sappiamo da un centro di ricerca inglese che sta arruolando 15mila soldati al mese, pagandoli però a prezzi non a lungo sostenibili: basti pensare che, dall’inizio del 2025, ha già speso oltre 20 miliardi di euro soltanto per risarcire feriti o famiglie di caduti e per reclutare ed incentivare nuove leve disposte a trasformarsi in carne da cannone. Di questo passo, a fine anno, i soli investimenti in “risorse umane” militari del Cremlino ammonteranno addirittura a due punti del PIL nazionale: e vale a dire, ad uno sforzo che né l’economia e né la demografia russe saranno mai in grado di sostenere a tempo indeterminato.
Viene, dunque, proprio da credere che Putin stia oggi impiegando tutte le risorse che gli rimangono per cercare di occupare la più ampia fascia di territorio possibile, prima che venga il tempo – anche per lui – di doversi rassegnare a quel tavolo di negoziato che, presto o tardi, gli verrà inevitabilmente imposto dalla forza delle cose.
Foto di Foto di Алесь Усцінаў
13 Luglio 2025
Scritto da: Giornale Radio
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